La Nuova Sardegna

ORISTANO. Resta solo un enigma da svelare, ma è il più importante per i curiosi e per chi ha partecipato al concorso. Domani alle 19 arriva il momento giusto per premiare i migliori della settima edizione del Cavatappi d’idee, evento nato in onore del vino più tradizionale che Oristano e il suo territorio conoscano. Anche quest’anno gli artisti, su precise indicazioni degli organizzatori, hanno voluto ricordare la vernaccia per rilanciarla e salvarla dall’estinzione.

Trenta opere tra quadri, sculture, fotografie, poesie hanno fatto bella mostra di sé nelle vetrine dei negozi di Oristano e ora non resta che scoprire chi avrà convinto e quindi vinto. Il Chiostro del Carmine, sede dell’Università, ospiterà il momento conclusivo della manifestazione e una piccola festa informale che si divide tra arte e vernaccia.

Il Cavatappi d’idee è un’iniziativa nata nel 2010 proprio per evitare alla vernaccia un inesorabile destino: consumata in quantità smisurate solo alla Sartiglia, viene poi dimenticata soprattutto ad Oristano, sua terra natale. Questo nobile vino, sempre premiato in tutti i più importanti concorsi europei viene snobbato anche se si intravedono finalmente segnali di ripresa. Amatissimo fino agli anni ’70, venne poi associato, per vari motivi, a un prodotto decadente e di scarsa qualità. Solo di recente la sua immagine ha ripreso vitalità, ma ancora c’è molta strada da fare per riaffermarne la bontà e il gusto.

L’associazione Cavatappi d’idee si propone appunto di riportarla alla memoria e al palato almeno degli oristanesi, rivitalizzando le fortune di un vino antichissimo, nobile e di straordinario valore gastronomico che va ben oltre i confini nostrani.