La Nuova Sardegna

Oristano

I nuovi segreti della necropoli

I nuovi segreti della necropoli

Cabras, il museo si arricchisce dopo il recupero del cippo funerario del II secolo

05 aprile 2017
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CABRAS. La permanenza per ben oltre un migliaio di anni a contatto con la sabbia e con l’acqua salata purtroppo ne hanno compromesso lo stato di conservazione. Eppure il cippo funerario tornato alla luce qualche giorno fa grazie alla violenta mareggiata che ha investito San Giovanni di Sinis, è stato definito di grande importanza dagli archeologi perché conferma la linea in cui prosegue la necropoli di Tharros. Il monolito, in calcarenite del peso di circa 2 quintali e mezzo, recuperato da una squadra di vigili del fuoco di Oristano, adesso si trova nel museo civico locale. Il manufatto, risalente al periodo romano imperiale, ha ancora visibili le modanature che lo abbellivano, appare più semplice rispetto a quello rinvenuto nel territorio di Nurachi (databile II-III sec. d. c.) ed esposto nel museo Peppetto Pau. Inoltre, al centro presenta un inserto rettangolare profondo una ventina di centimetri, forse praticato da qualcuno che lo ha riutilizzato come pietra da costruzione. «Questo ritrovamento – ha detto il sindaco Cristiano Carrus – per il cui recupero e messa in sicurezza ringrazio i vigili del fuoco di Oristano, arricchisce ulteriormente il nostro patrimonio archeologico. La sua presenza, contribuirà sicuramente a far crescere ancora il numero delle persone che vengono a visitare il nostro museo». Per l’esposizione al pubblico però bisognerà attendere. «La decisione spetta alla direttrice del museo, la dottoressa Del Vais, che dovrà presentare un progetto espositivo. Per noi non c’è alcun problema – ha precisato Alessandro Usai, della soprintendenza e nonostante la limitatezza dei mezzi a nostra disposizione – ha spiegato Usai, con una punta di amarezza, visti i continui tagli di risorse alle soprintendenze - e grazie anche alla disponibilità di altre istituzioni, in questo caso i vigili del fuoco, che ringrazio per la loro collaborazione, siamo riusciti a recuperarlo tempestivamente». «I vigili del fuoco sono impegnati da sempre a recuperare e proteggere il patrimonio archeologico del nostro Paese – ha detto il comandante provinciale di Oristano, Luca Manselli – e nel caso del cippo, dopo esserci attrezzati per il suo trasporto, lo abbiamo portato qui al museo”. Secondo la direttrice Carla Del Vais «il reperto è importante perché ci ha confermato quello che già sapevamo, e cioè: che la necropoli prosegue lungo la strada di Tharros per gran parte della fascia costiera. Predisporremo un basamento e dopo sarà esposto al pubblico».

Piero Marongiu

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