La Nuova Sardegna

Oristano

Nei vicoli del centro le antiche statue del 1600

Nei vicoli del centro le antiche statue del 1600

Bosa, inizia la Settimana Santa con la processione de Sos Misterios Da Santa Croce alla Cattedrale dove verrà adagiato il Cristo Velato

11 aprile 2017
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BOSA. Gesù nell'orto, La Flagellazione, la Coronazione di spine, il viaggio del Cristo con la croce al Calvario, il Cristo in Croce e la Madonna Addolorata. Le antiche statue del 1600, conservate nella chiesa di Santa Croce, ripercorrono oggi le vie del millenario borgo che si affaccia sul Temo. Sos Misterios è uno dei riti di maggiore spessore per devozione e partecipazione popolare nella Settimana Santa di Bosa. Come di eccezionale suggestione, arricchita dallo storico scenario urbano, teatro del passaggio della processione e dei momenti di preghiera e meditazione, impreziositi dalle note del Miserere e dello Stabat Mater affidate allo struggente canto “a traggiu” del Coro di Bosa.

Ancora alla luce del giorno, dopo la messa delle 17 a Santa Croce, le effigi che raffigurano alcuni dei salienti momenti della Passione varcano, portati a spalla dai confratelli di Santa Croce, la soglia dell’antico tempio, le cui volte alla fine dell’ottocento sono state affrescate dal pittore parmense Emilio Scherer. Una chiesa splendida, fulcro delle tradizioni di Sa Chida Santa, quanto purtroppo segnata dallo scorrere del tempo e dalle falle dell’attenzione umana: considerato che si stanno sgretolando le pitture a causa di umidità e infiltrazioni e la facciata esterna non si presenza certamente al meglio. La processione attraversa il portico di piazza Fontana e raggiunge l’incrocio tra il Corso e via Palestro per la prima sosta di preghiera. Quindi prosegue il suo cammino nell’acciottolato di via Carmine, parte bassa del quartiere medievale di Sa Costa, sino alla chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo, altro splendido tempio del 1700. Il corteo religioso attraversa poi le strade della Bosa dell’ottocento fino a piazza Zannetti, da cui si scorge in alto verso Nord il colle e la chiesa seicentesca dei Cappuccini, per poi attraversare un tratto dell’alberato viale Giovanni XXIII prima di imboccare nuovamente il selciato in basalto del Corso, quando già il sole è al tramonto. Suggestiva la sosta di fronte a piazza Fontana e quella a metà del Corso prima dell’ingresso in Cattedrale. Le statue quindi vengono scortate fino alla chiesa di Santa Croce, questa volta attraversando in silenzio la viuzza che permette il collegamento, tra la schiera di palazzine parallela a via Muraglia Vecchia ed al Lungotemo, con la chiesa che le custodisce. Dove il Cristo Velato viene adagiato fra l’altare maggiore e la mensa, prima che il Coro di Bosa intoni il canto che chiude il solenne rito.

Alessandro Farina

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