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Capo Frasca, ok al bando In arrivo gli indennizzi

Capo Frasca, ok al bando In arrivo gli indennizzi

Terralba, l’annuncio del Comando militare Esercito riguarda il 2015 e il 2016 La lunga e dura battaglia dei pescatori danneggiati dalle attività del poligono

13 aprile 2017
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TERRALBA. Il Comando militare esercito Sardegna, che nell’isola ha la competenza sull’istruzione della pratica di corresponsione degli indennizzi ai pescatori per i periodi di fermo pesca legati alle attività dei poligoni di tiro e delle basi militari, provvederà nei prossimi giorni a emanare il bando per la corresponsione delle somme relative agli anni 2015 e 2016.

«La Regione autonoma della Sardegna e il Comando militare esercito Sardegna - spiega una nota - hanno ultimato la revisione tecnica relativa alle modalità di presentazione e procedure di erogazione degli indennizzi in favore degli operatori economici della pesca del Comparto marittimo di Oristano».

Il protocollo d’intesa firmato il 26 ottobre dello scorso anno dal sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, e dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, rimandava infatti a un successivo accordo fra la Regione e il Comando militare esercito Sardegna per definire le modalità di dettaglio relative alla presentazione della richiesta di indennizzo, alla determinazione dei requisiti necessari e le procedure di erogazione.

Con lo stesso protocollo Regione e militari avevano concordato di integrare l’elenco delle marinerie beneficiarie delle misure di indennizzo, previste da un procedente accordo dell’agosto 1999, con l’aggiunta delle marinerie iscritte al Compartimento marittimo di Oristano, ad eccezione di quelle iscritte al Circondario marittimo di Bosa e quelle operanti nelle acque interne che non hanno uno sbocco sul mare.

La notizia della prossima corresponsione degli indennizzi sarà accolta con grande favore dai pescatori che operano nel tratto di mare intorno al poligono di Capo Frasca, in particolar modo quelle di Marceddì e Cabras.

Per arrivare a questo risultato è stata necessaria una battaglia dura che ha comportato anche manifestazioni di protesta, con una sorta di blocco navale effettuato dai pescatori con le proprie barche proprio nello specchio di mare davanti alla base.

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