La Nuova Sardegna

Oristano

«Verifiche sul ponte di Ula Tirso»

«Verifiche sul ponte di Ula Tirso»

Interpellanza al presidente Pigliaru del consigliere regionale Attilio Dedoni

13 aprile 2017
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ULA TIRSO. «Non trascurare il preoccupante segnale rappresentato dalla crepa che si è aperta nel viadotto di Santa Chiara, nel territorio di Ula Tirso, e verificare immediatamente le condizioni di stabilità della diga Eleonora d’Arborea, che si trova pochi chilometri a valle»: la richiesta è del capogruppo dei Riformatori in consiglio regionale, Attilio Dedoni, con una interpellanza rivolta al presidente della Regione e all’assessore ai Lavori Pubblici.

«La dilatazione di almeno 20 centimetri che si è manifestata in uno dei giunti del ponte, è stata fatta ricoprire dalla Provincia di Oristano con un inutile rattoppo di bitume a seguito di una prima verifica effettuata dai vigili del fuoco. Dopo pochi giorni, la crepa è riaffiorata, destando grande preoccupazione anche negli amministratori competenti», ricorda Dedoni.

La Provincia ha disposto la sospensione della circolazione di mezzi pesanti e l’istituzione del limite di velocità. «Questo crea disagi - ricorda Dedoni -: per garantire la fornitura delle merci, infatti, i mezzi sono costretti ad allungare il percorso di circa 20 chilometri».

Nell’ordinanza della Provincia si legge che il ponte «rispecchia il comportamento previsto nel progetto».

Secondo Dedoni «a destare preoccupazione è soprattutto la la vecchia diga di Santa Chiara, i cui lavori durarono oltre 20 anni proprio a causa delle continue interruzioni necessarie per ulteriori verifiche degli studi geologici».

Un cedimento della vecchia diga sommersa «comprometterebbe la stabilità dell’intero invaso». Dedoni chiede che la Regione si attivi affinché si verifichi la stabilità del ponte e dello sbarramento che, nel caso di danni strutturali, farebbe correre ben maggiori rischi alle comunità che risiedono a valle».

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