La Nuova Sardegna

Oristano

Cambio di stemma, nuovo scontro

Cambio di stemma, nuovo scontro

Scambio di accuse tra Tendas e Solinas il giorno dopo il consiglio comunale

14 aprile 2017
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ORISTANO. A spazzare via i Savoia sarà il prossimo sindaco. Non essendo candidato, questo non sarà Guido Tendas. Il giorno dopo l’animata discussione sul cambio dello stemma comunale la bagarre si trasferisce dal consiglio comunale ai post sui social network e trova ancora maggior cassa di risonanza dalle dichiarazioni politiche. Il primo a rilanciare è proprio l’attuale primo cittadino: «Mi rimproverano la scarsa condivisione, ma non è vero. Io ne avevo parlato in particolare al consigliere Mauro Solinas e speravo che su un argomento del genere che caratterizza la storia della città ci fosse condivisione. La verità è che il voto favorevole non è arrivato per mere questioni politiche. Volevano fare un dispetto a me ed evitare che fossi io a mettermi la medaglia per il cambio dello stemma, tanto è vero che in pochi hanno utilizzato argomenti storici per spiegare il loro voto contrario».

Chiamato in causa Mauro Solinas non tarda a replicare: «Se condividere le decisioni vuol dire parlarne per un minuto durante una pausa del consiglio comunale di qualche mese fa, ne prendo atto. Non mi pare che fosse questa la strada giusta da seguire. Visto che si parlava di storia e di simboli di identità cittadina, sarebbe stato il caso che il coinvolgimento fosse stato reale».

Il botta e risposta continua a distanza con il sindaco che rilancia: «Si è trattato solo di un dispetto nei miei confronti, ma adesso inizia la campagna elettorale e alla gente si dirà che la mia maggioranza ha votato favorevolmente per cambiare lo stemma e cancellare la Croce dei Savoia, mentre altri hanno votato contro questa decisione».

Di rimando Mauro Solinas: «Non conoscevamo la delibera, nulla sapevamo dell’esito del lavoro delle persone scelte per elaborare il nuovo stemma sul quale magari avremmo voluto esprimere un parere o comunque fare delle valutazioni. E in queste condizioni, in un corridoio di palazzo si chiede di votare all’unanimità la delibera corretta peraltro all’ultimo con un emendamento. Siamo al solito inaccettabile metodo ed è stata un’occasione buttata al vento».

Diatriba conclusa? No, perché Guido Tendas ha altre contestazioni: «Nessuno dell’opposizione ha fatto riferimento alla storia nei vari interventi. Non si vota contro una cosa del genere solo per fare un dispetto. Prendano esempio dal consigliere Simone Spahiu. È straniero, ma avuto l’ardore di confrontarsi sull’argomento portando in aula argomentazioni storiche su quello che i Savoia in negativo hanno significato per la città e l’intera Sardegna». E ovviamente la replica di Mauro Solinas: «È opinabile che lo stemma fosse il migliore possibile. L’epigrafe più antica degli Arborea è nella chiesa di Santa Chiara e in essa c’è solo l’albero eradicato». (e.c.)

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