La Nuova Sardegna

Oristano

L’acqua è buona ma quella dei pozzi diventa più salata

di Roberto Petretto
L’acqua è buona ma quella dei pozzi diventa più salata

Il monitoraggio della rete idrica cittadina tra luci e ombre Il futuro: attingere al lago Omodeo e potabilizzatore a Silì

28 aprile 2017
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ORISTANO. Dell’acqua che sgorga dai rubinetti delle abitazioni di Oristano ci si può fidare: lo dicono i numeri, ovvero quei valori che, secondo certi parametri, definiscono la qualità del liquido.

Nello “Speciale Oristano” realizzato da Abbanoa, sono stati presi in considerazione cinque punti di prelievo: quelli in Via Sassari (serbatoio via Iglesias), in viale Brianza (serbatoio Sa Rodia), in via Palmas (serbatoio via Marconi), in via Quasimodo (fontanella pubblica) e l’acqua di sorgente (valore medio). Ma il campionamento di Abbanoa è più ampio e riguarda «15 punti ritenuti rappresentativi dell’intera rete cittadina, che vengono analizzati a rotazione con un valore medio di 7 campionamenti quindicinali».

Cosa viene fuori da queste analisi? Un primo dato è confortante: «L’acqua distribuita a Oristano non presenta valori critici e conferma quindi l’idoneità all’utilizzo».

C’è un “però”: «L’attuale sistema di approvvigionamento presenta alcune criticità - ammette Abbanoa nella relazione all’indagine -, dipendenti sia dalla possibilità di alterazione delle sorgenti in caso di pioggia e dal progressivo incremento di salinità dei pozzi utilizzati con la presenza di cloruri».

Dal punto di vista organolettico la differenza tra acqua di sorgente e acqua di pozzo è molto sensibile: «Le acque di sorgente presentano una ridotta mineralizzazione con bassi valori sia di durezza che di cloruri e sodio. Le acque dei pozzi, invece, presentano una maggiore durezza, ma soprattutto un elevato contenuto di cloruri e sodio: in questo caso le acque risultano più salate».

Un processo che di certo non si può invertire. Ma c’è un progetto, già finanziato, che potrebbe dare delle soluzioni: «Il futuro impianto di potabilizzazione di Silì - spiega ancora Abbanoa - concepito con tecnologie avanzate di trattamento, permetterà di utilizzare acque con buone caratteristiche chimico-fisiche, provenienti dal lago Omodeo, con costanza di qualità nell’anno in modo da superare le possibili criticità stagionali delle sorgenti e sopperire alla progressiva inadeguatezza delle acque dei pozzi».

Purtroppo la qualità dell’acqua dei pozzi è destinata a peggiorare: «il continuo utilizzo delle acque sotterranee della piana dell’oristanese – si legge ancora nella relazione di Abbanoa – ne sta compromettendo la qualità, con un incremento progressivo della concentrazione dei cloruri».

Insomma, Abbanoa e Comune ci tranquillizzano e ci dicono che la situazione dell’acqua è sotto controllo, che la nostra salute e tutelata, ma che è necessario fare qualcosa per non trovarsi in emergenza in futuro. Il potabilizzatore di Silì va in questa direzione.

C’è però una promessa non mantenuta. Abbanoa, in accordo con il Comune, «ha preso l’impegno di pubblicare con cadenza quindicinale il monitoraggio di una serie di parametri e di metterli a disposizione dei clienti. Come già accade per altri Comuni, è quindi disponibile su questo sito lo Speciale Oristano».

Peccato che l’annuncio e la pubblicazione dei risultati del monitoraggio siano ormai relativi a tre mesi fa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA:

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