La Nuova Sardegna

Oristano

Cornacchie da abbattere e fucilieri da pagare

Cornacchie da abbattere e fucilieri da pagare

Coldiretti, Confagricoltura e Associazione coadiutori scrivono alla Provincia: «L’impegno dei 215 operatori non può più essere basato solo sul volontariato»

11 maggio 2017
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ORISTANO. Il Piano di contenimento delle cornacchie predisposto dalla Provincia non può continuare a reggersi sul volontariato dei 215 coadiutori iscritti all'Albo provinciale. L’amministrazione provinciale deve prevedere un congruo compenso per gli operatori finora impegnati a titolo gratuito. Lo sostengono i presidenti di Coldiretti Oristano Giovanni Murru, di Confagricoltura Corrado Sanna e dell’Associazione dei coadiutori oristanesi Massimo Meneghel che sulla questione hanno già inviato una nota all’amministratore straordinario della Provincia Massimo Torrente e per conoscenza anche agli assessori regionali all’Ambiente, Donatella Spano, e all’Agricoltura, Pierluigi Caria.

«I costi e il campo d’azione salgono ogni anno e la situazione non è più sostenibile», spiegano i dirigenti di Coldiretti, Confagricoltura e Associazione coordinatori, che hanno chiesto un incontro col commissario straordinario per affrontare assieme anche il problema dei ritardi nel pagamento degli indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica. Coldiretti e Confagricoltura «chiedono di sapere il perché gli indennizzi pregressi sui danni da fauna selvatica siano ancora fermi, aggravando ulteriormente la situazione delle aziende che hanno subito nocumento».

«Il piano di controllo della cornacchia grigia nei territori dell’oristanese che ha recentemente preso avvio - spiegano in una nota le tre organizzazioni - era un intervento indifferibile nelle campagne alle prese con i danni stagionali causati alle colture primaverili ed estive da parte di una tra le più terribili e numerose specie nocive».

Il piano, redatto dall’ufficio Gestione faunistica della Provincia, prevede una azione di abbattimento nei diversi territori dell’Oristanese con l’utilizzo di numerosi coadiutori e, soprattutto, della Associazione dei coadiutori oristanese che coordina l'attività di 215 opertatori. «Nel recente passato - prosegue la nota - il contributo di privati e delle associazioni di categoria ha lenito il problema ma, di fatto si tratta di una situazione non più sostenibile. L’importante servizio svolto dai coadiutori non può reggersi solo sulla gratuità delle prestazioni e occorra contemplare un congruo rimborso per l’impegno e le spese che i tanti operatori assicurano con la loro opera».

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