La Nuova Sardegna

ORISTANO. Il sole che batte sul Meilogu illumina anche Oristano passando per la procura di Sassari. Il problema è che al momento è un sole che brucia. Tra le richieste di rinvio a giudizio per le serre con impianto per la produzione di energia fotovoltaica di Giave c’è infatti anche un oristanese. È l’agronomo Giuseppe Vacca, 49 anni, che in città è molto conosciuto anche per i suoi trascorsi politici. Fu infatti assessore comunale durante l’ultimo periodo della giunta Nonnis, ma questo caso ha assai poco a che fare con la politica. Si parla infatti dell’inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Sassari, Giovanni Porcheddu, che ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone, con l’udienza preliminare che è stata fissata per l’11 luglio. Pietro Giuseppe Vacca (difeso dall’avvocato Roberto Dau) ha ricevuto il provvedimento al pari del legale rappresentante della ditta “Enervitabio San Cosimo”, Paolo Magnani, 60 anni, residente a Sant’Anna Arresi (assistito dall’avvocato Gianluigi Poddighe) con affari anche nell’Oristanese dove il suo nome era legato all’impianto fotovoltaioco di S’Arrieddu a Narbolia; Sasha Michael Rossmann, 40 anni, tedesco, amministratore unico della Enervitabio (difeso da Giuseppe Conti); Walter Siddi, 49 anni, di Selargius, amministratore della Atlantia investimenti Ltd (assistito da Matteo Pinna); Raffaele Giardino, di Brescia, 43 anni, primo consigliere delegato della Esmeralda; Franco Tocco, 50 anni, di Cagliari, amministratore unico della Esmeralda (difeso da Giammarco Meleddu).

I sei sono accusati, a vario titolo, di truffa aggravata allo Stato per aver incassato indebitamente i contributi pubblici per la produzione di energie alternative. Giuseppe Vacca è però accusato di falso per una relazione in cui non sarebbero stati riportati dati veritieri sull’insediamento di Giave.