La Nuova Sardegna

Oristano

Da Trento a Putzu Idu il restauro solidale

Da Trento a Putzu Idu il restauro solidale

Cinque studenti di un Istituto professionale hanno aggiustato infissi e mobili dell’Istituto Evaristiano

14 maggio 2017
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SAN VERO MILIS. Da Trento a Putzu Idu per rispondere alla richiesta di aiuto partita da madre Margherita Piludu, superiore della Comunità Evaristiana. Così cinque studenti del quarto anno dell’Istituto per la formazione professionale “Sandro Pertini”, indirizzo tecnica della lavorazione del legno, accompagnati dal docente Pier Luigi Torresani, da lunedì scorso sono impegnati nella manutenzione e restauro di porte, finestre serramenti e mobili della struttura religiosa marina, dove sono ospitati una decina di disabili. La madre superiora aveva inviato una lettera al vescovo di Trento, Lauro Tisi, e al presidente della provincia trentina, Ugo Rossi (responsabile anche dell’Istruzione), nella quale spiegava di essere venuta a conoscenza dell’impegno della scuola in attività di volontariato a scopi benefici.

Da qui l’idea di chiedere un intervento teso a ottenere un aiuto per effettuare alcune riparazioni nell’istituto, all’interno del quale le suore Evaristiane svolgono un importante lavoro di carattere sociale. La risposta è stata immediatamente positiva e il dirigente scolastico, Andrea Schelfi, ha avviato un progetto solidale che ha coinvolto i cinque ragazzi e il loro docente.

«Abbiamo accettato volentieri di dare una mano di aiuto - ha detto il dirigente Schelfi -, perché il progetto era meritevole e perché si tratta di un’esperienza importante per i ragazzi anche dal punto di vista formativo, oltre che umano».

Dello stesso parere anche Pier Luigi Torresani: «Il nostro Istituto non è nuovo ad attività solidali - spiega -. Subito dopo il terremoto che aveva compito l’Aquila, siamo intervenuti nella chiesa di Pagani, dove abbiamo costruito l’altare, il tabernacolo, i banchi e altri arredi. Anche in questa occasione i ragazzi hanno aderito con entusiasmo al progetto della scuola».

Gli alunni: Alberto Bianchi, Michele Casagrande, Leonardo Cavagna, Gianluca Colombini e Carlo Eccheli, in questi giorni hanno smontato, scrostato, riparato e ridipinto gran parte di porte e finestre dell’istituto. «Per noi si tratta di un’esperienza formativa importante, propedeutica alla nostra attività futura - ha detto Michele Casagrande -. Inoltre, ci ha dato anche la possibilità di conoscere una terra bellissima, la Sardegna, che avevamo visto solo in tv o sui libri di geografia». Il gruppo ha concluso i lavori, poi, questo pomeriggio, riprenderà il traghetto che lo riporterà nella penisola. Ma i ragazzi rientreranno a casa portandosi dentro il ricordo di un’esperienza solidale sicuramente difficile da dimenticare.

Piero Marongiu

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