La Nuova Sardegna

PAULILATINO. L’inferno inizia tra le mura di casa, ma continua anche oltre. Inizialmente travolge solo la moglie del marito violento, poi si estende ad altre persone. L’inferno, come racconta la vittima che l’ha conosciuto in prima persona, ha poi una particolarità: diventa abitudine, normalità tale da non essere considerata come un reato. Arriva però il giorno in cui la moglie è stanca dei soprusi e delle violenze del marito che così decide che è arrivato il momento di sporgere denuncia.

Il drammatico racconto degli interminabili mesi trascorsi nell’incubo è arrivato ieri in aula di fronte al giudice monocratico Carla Altieri. Oggi, la vittima delle angherie del marito ha una nuova vita e le pagine di quella vecchia sono state raccontate tra lacrime e dolore che sono riemerse nel momento in cui ha risposto alle domande del pubblico ministero Rosanna Nurra, dell’avvocato di parte civile Roberto Martani e di Piero Aroni, avvocato difensore dell’imputato che non era presente in aula.

La deposizione della vittima è stata seguita da quella del nuovo compagno, il quale a sua volta ha raccontato di pedinamenti, minacce per strada e avvertimenti poco piacevoli. In mezzo ci sono anche interventi delle forze dell’ordine che controllavano da vicino gli sviluppi di una situazione che rischiava di farsi ben più pericolosa.

Il 4 ottobre nuovi testimoni saranno chiamati a deporre al processo che vede l’ex marito della vittima imputato per maltrattamenti in famiglia e minacce. L’accusa cerca conferme, la difesa cerca di rovesciare il fronte su cui poggiano le tesi del pubblico ministero che potrebbe trovare dalla sua anche le parole di altri compaesani testimoni di alcuni episodi di assurda violenza.