La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, Comune senza locali per le associazioni che cercano una casa

di Michela Cuccu
Oristano, Comune senza locali per le associazioni che cercano una casa

Il problema è stato sollevato dalla no profit Mare Calmo. Ma la questione riguarda anche altre organizzazioni

23 maggio 2017
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ORISTANO. «Spiacenti, ma al momento il Comune non dispone di locali da poter assegnare». Questa risposta non è piaciuta ai responsabili di Mare Calmo, associazione no profit che si occupa di promozione del territorio. «Speravamo che il Comune ci concedesse uno spazio dove poterci riunire e tenere le nostre attività didattiche, ma dopo aver presentato la domanda e due mesi di attesa, ci hanno risposto che non ci sono locali da assegnare».

Marco Esposito, presidente dell’associazione che fra le sue attività ha quelle di organizzare visite guidate nei siti culturali del territorio, da Mont ’e Prama a Fordongianus, passando per la basilica di Santa Giusta, solo per fare qualche esempio, non nasconde il dispiacere per quel diniego. Nel blog dell’associazione, nata pochi mesi fa ma che conta già oltre sessanta iscritti, ha raccontato la vicenda, ponendo anche qualche perplessità.

Spiega: «Francamente una risposta così lapidaria non ce la aspettavamo, anche perché siamo a conoscenza che di locali inutilizzati ce ne sono diversi. Ora chiederemo un incontro con gli amministratori, per verificare la possibilità, ad esempio, di farci assegnare l’aula di una scuola, dato che non chiediamo tantissimo: giusto un posto dove ad esempio poter svolgere attività e laboratori didattici. Siamo pronti, se necessario, anche a dare una sistemata ai locali, magari tinteggiando le pareti, se ce ne fosse bisogno e a sostenere le spese per l’energia elettrica e le pulizie».

Il presidente dell’associazione precisa: «Quando presentammo la domanda, ci spiegarono che il Comune avrebbe chiesto un canone simbolico. Successivamente abbiamo saputo che la cifra era di mille euro all’anno, un po’ costoso per un’associazione appena nata, ma eravamo pronti a organizzare una sottoscrizione. Preoccupazione vana: almeno per ora, per noi non c’è una sede».

Mare Calmo non è la prima associazione culturale che si trova a dover fare i conti con le difficoltà di farsi assegnare una sede, anche a canone simbolico, dal Comune. «Assenza di spazi che diventa un ostacolo per attività come la nostra, che, senza lucro, vogliono diffondere la cultura e la conoscenza del territorio», spiega ancora Marco Esposito. «Noi però non ci arrendiamo – conclude –. Se gli amministratori ci incontreranno, si potrebbe fare un ragionamento su come utilizzare al meglio i locali del Comune che possono essere assegnati alle associazioni, magari organizzando dei turni, in modo che tutti possano avere un luogo dove fare cultura».

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