La Nuova Sardegna

Oristano

«La partita più dura? La causa sui derivati» 

«La partita più dura? La causa sui derivati» 

Nell’elenco dei successi tanti lavori di utilità comune e il superamento dei problemi di bilancio

26 maggio 2017
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ORISTANO. Ciò che forse appare meno evidente agli occhi di chi valuta l’amministrazione ormai in fase di saluto, è probabilmente la questione dei derivati. Il Comune è andato vicino al rischio di un dissesto finanziario per via del doppio accordo stipulato in epoca ante Tendas con l’allora Banca Nazionale del Lavoro sui titoli di credito che inizialmente generavano ricavi, ma col passare del tempo hanno esposto l’ente verso la certezza del tracollo finanziario. «Non abbiamo ancora scongiurato il pericolo – spiega il sindaco – ma abbiamo in tasca la vittoria nella causa di primo grado e ora siamo fiduciosi che anche l’appello dia ragione a noi evitando di generare un buco milionario che ovviamente sarebbe poi a carico dei cittadini».
La risposta alle folte schiere di critici passa poi attraverso un elenco di opere, progetti e servizi portati a compimento. Il primo cittadino fa riferimento alle «Oltre cento famiglie alle quali abbiamo permesso di diventare titolari della piena proprietà delle case in cui abitano che invece prima non avevano, tramutando il diritto di superficie in diritto di proprietà». La lunga e tortuosa strada di questi cinque anni passa poi attraverso «le procedure per la valorizzazione dell’ex colonia Eca e per l’apertura del servizio bar all'interno dell’Hospitalis Sancti Antoni. Abbiamo erogato circa 200mila euro di contributi per l’eliminazione dell’amianto, abbiamo il sistema di tassazione delle imprese tra i più bassi d’Italia, abbiamo eliminato l'imposta di pubblicità alle imprese locali inserita durante la gestione del commissario, stiamo acquisendo alloggi per l’edilizia popolare per 1 milione e 100mila euro e l’abbiamo fatto nel momento in cui c’era da gestire il passaggio epocale da un periodo in cui il Comune incassava 10 milioni di trasferimenti statali l’anno a un periodo in cui non incassa trasferimenti dallo Stato. Anzi è costretto a versare per il fondo di solidarietà. Non è facile far quadrare un bilancio in queste condizioni». E ancora si prosegue con le installazioni delle ceramiche nel centro storico e con una serie di lavori pubblici in corso «su tutti quelli al mercato civico di via Mazzini, senza dimenticare i trecento pali dell’illuminazione sostituiti dimezzando i consumi, la riqualificazioni del canale via Mattei, le aree cani, il tribunale. Potrei continuare, ma lo farà il mio successore che avrà una buona base dalla quale ripartire». (e.c.)
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