La Nuova Sardegna

Oristano

Tagli alla Provincia il commissario si rivolge in Procura 

di Simonetta Selloni
Tagli alla Provincia il commissario si rivolge in Procura 

Massimo Torrente ha presentato un esposto cautelativo L’ente non è più in grado di garantire i servizi attribuitigli

26 maggio 2017
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ORISTANO. Non sono bastati gli appelli, le denunce continue sull’’impossibilità, visti i tagli dei trasferimenti, di garantire i servizi demandati alla Provincia. L’’amministratore straordinario dell’ente, Massimo Torrente, alza il livello della protesta e con i dirigenti ha deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica, al Prefetto e alla Corte dei Conti con un esposto cautelativo. Il problema è che, proprio per via della situazione finanziaria in cui versa l’ente, si prefigura il possibile interruzione di pubblico servizio.
Una situazione che ha del paradossale. La Provincia gestisce servizi per cittadini e imprese: mille chilometri di strade, dove in molti casi l’impossibilità di interventi manutentivi ha obbligato a imporre il limite di velocità di 30 km l’ora, 19 istituti scolastici secondari e 12 edifici istituzionali. Se ne deve occupare, l’obbligo deriva dalla legge e dalla conferma costituzionale dell’ente. Dovrebbe, meglio: ma non può, perchè non ha soldi.
E non basta: non solo non ha fondi, ma quei pochi che ha, attraverso i tre principali tributi propri degli enti provinciali – l’imposta di trascrizione, l’imposta sulle assicurazioni Rc auto e il tributo provinciale per i servizi di tutela dell'ambiente –, vengono sottratti dallo Stato che crea uno squlibrio ingestibile. Per dare qualche numero: a fronte di poco meno di 9 milioni di entrate da tributi provinciali, anziché poter utilizzare queste risorse per le funzioni ad essa attribuite, deve dare allo Stato oltre 15 milioni e 600 mila.
Il paradosso. Un ente che non ha più soldi per manutenzioni ordinarissime, nemmeno per sfalciare le pertinenze stradali – e se ne vedranno delle belle, ora che arrivano caldo e incendi –, compiere gli interventi minimi di edilizia scolastica. Al punto che, ma questo lo avevano denunciato anche i dirigenti degli istituti scolastici superiori, ci sono scuole a rischio di apertura, a settembre. L'unica entrata certa è la quota del fondo unico regionale e, negli anni scorsi l'applicazione dell'avanzo di amministrazione libero. Ma è quasi esaurito. A Massimo Torrente non è rimasto altro da fare che un esposto. Un gesto eclatante. A futura memoria, perchè ora ci sono in campo anche possibili conseguenze penali di una una situazione insostenibile.

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