La Nuova Sardegna

Oristano

«Ero in malattia, mai affidato appalti» 

di Simonetta Selloni
«Ero in malattia, mai affidato appalti» 

Il dirigente Ignazio Buccoli si difende davanti al Gip e il giudice revoca la misura cautelare. Sprio resta ai domiciliari

30 maggio 2017
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ORISTANO. Si dividono le strategie processuali di Ignazio Buccoli e Fulvio Sprio, il primo dirigente e il secondo funzionario dell’Ufficio Servizi Comuni, appalti, fornitura di beni e servizi della Prefettura. Nei giorni scorsi sono finiti agli arresti domiciliari per l’accusa di turbativa d’asta e falso, nell’ambito dell’inchiesta condotta dai carabinieri della Compagnia di Oristano sugli affidamenti per la manutenzione delle caldaie di 31 delle 37 caserme dell’Arma in provincia, che finivano, secondo un regime praticamente di monopolio, alla ditta Progetto clima di Siamaggiore di cui è titolare Federico Erdas di 37 anni. Erdas è indagato in concorso per turbativa e quindi per frode in pubbliche forniture. Ma mentre Buccoli, assistito dall’avvocato Marco Langiu del foro di Sassari, ha deciso di rispondere alle domande del Gip Silvia Palmas, Sprio, il cui difensore è l’avvocato Anna Maria Muroni, ha scelto la linea del silenzio.
L’aver risposto all’interrogatorio – e la natura delle risposte – hanno già prodotto un primo risultato: Buccoli non è più agli arresti domiciliari. Il magistrato ha revocato la misura e ha accordato quella meno afflittiva del divieto di dimora nella provincia di Oristano. Non potrà quindi andare al lavoro in Prefettura. Al Gip, Buccoli ha ribadito la sua estraneità sottolineando di essersi trovato prima in malattia e poi in ferie nel periodo in cui gli affidamenti incriminati sarebbero stati concessi da Sprio, responsabile del procedimento, alla Progetto Clima. Un’assenza protrattasi dal 17 novembre al 21 dicembre: al suo rientro, al dirigente sarebbero stati sottoposti circa 300 affidamenti da firmare senza la possibilità materiale di vederli e controllarli tutti, ferma restando la responsabilità intrinseca del funzionario. E la nota inviata il 23 novembre dal Comando provinciale dei carabinieri alla Prefettura, nella quale si sottolineava che la Progetto Clima non era gradita perchè stavano venendo fuori le manutenzioni fatturate ma non eseguite nelle caserme, quella nota Buccoli non l’avrebbe affatto vista. Se non in periodo successivo, nel mese di marzo, quando i carabinieri si presentarono in Prefettura per verificare gli incartamenti e scoprire, per esempio, che gli affidamenti venivano affidati alla Progetto clima addirittura prima che la ditta presentasse il preventivo.
Ancora, il dirigente, – che avrebbe appreso di essere sottoposto a indagine da parte di Federico Erdas – ha spiegato al magistrato che quella richiesta di accesso agli atti formulata dai carabinieri lo avrebbe insospettito. Tanto da decidere di rivolgersi a un avvocato per una consulenza sulla sua eventuale responsabilità a fronte di appalti che venivano istruiti da Sprio, nonostante lui, in qualità di dirigente, apponeva la firma. Buccoli avrebbe anche chiesto insistentemente a Sprio di portargli i fascicoli per visionarli; a questa richiesta sarebbe corrisposta una reazione scomposta di Sprio, che comunque non gli avrebbe portato le pratiche. Al giudice Buccoli ha detto di aver quindi deciso di approfittare delle ferie del funzionari, programmate per questa settimana, per verificare le pratiche, attività per la quale aveva chiesto la collaborazione di un impiegato. Ma l’arresto di venerdì mattina lo avrebbe anticipato.
Intanto, la scelta del silenzio è stata condivisa anche da Federico Erdas, il cui difensore Gianfranco Siuni ha annunciato la richiesta di riesame della sospensione cautelativa dal ruolo di amministratore della Progetto Clima.
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