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Danni alle colture, Carrus chiede azioni

Danni alle colture, Carrus chiede azioni

CABRAS. Cornacchie, Gabbiani e cinghiali, il cui numero aumenta costantemente, stanno causando gravissimi danni alle colture del Sinis. La mancanza di un predatore in natura che ne limiti la...

01 giugno 2017
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CABRAS. Cornacchie, Gabbiani e cinghiali, il cui numero aumenta costantemente, stanno causando gravissimi danni alle colture del Sinis. La mancanza di un predatore in natura che ne limiti la proliferazione sta rendendo difficilissima la coabitazione tra i volatili e gli agricoltori, che non riescono più ad arginare il problema e perdono gran parte dei loro raccolti. Meloni e angurie, risorsa importante per l’economia locale; ma anche frutta, verdura e ortaggi, sono diventati gli alimenti preferiti della cornacchia grigia (che per bere non esita a rompere con il becco i tubi di irrigazione presenti nei campi) e per i cinghiali, mentre i gabbiani fanno incetta di pesce nello stagno. Gli agricoltori chiedono aiuto alle istituzioni per cercare di salvare il salvabile.
Il sindaco Cristiano Carrus, raccogliendo le loro sollecitazioni, qualche giorno fa ha inviato una lettera al presidente della Regione Francesco Pigliaru, agli assessori regionali all’Agricoltura all’Ambiente, al prefetto di Oristano e alle associazioni di categoria, chiedendo la convocazione di un incontro urgente, al quale siano invitate anche le associazioni ambientaliste, per affrontare quella che definisce grave problematica. Almeno il 20 per cento dei circa 180 ettari coltivati a meloni, angurie, grano e orzo, sarebbe stata già compromessa e il danno per gli agricoltori ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro. «Riteniamo fondamentale - scrive Carrus - trovare una possibile e immediata soluzione, non solo per risarcire chi ha subito danni gravissimi ma anche per contrastare in futuro la devastazione che cornacchie, gabbiani e cinghiali compiono ogni anno alle coltivazioni». Carrus chiede anche che venga istituito un capitolo di spesa per indennizzare chi subisce danni dalla fauna selvatica.
Piero Marongiu
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