La Nuova Sardegna

Oristano

Il sogno di un’Atene oristanese 

di Francesco G. Pinna
Il sogno di un’Atene oristanese 

Filippo Martinez ha presentato la sua coalizione: «Una rivoluzione umanistica»

01 giugno 2017
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ORISTANO. Com’era in qualche modo scontato per gli oristanesi che lo conoscono bene, Filippo Martinez, candidato a sindaco di una coalizione molto anomala che si chiama Capitale Oristano ha rotto subito tutti gli schemi e la conferenza stampa di presentazione agli elettori esce dalle sedi elettorali e di partito e diventa una sorta di grande kermesse in piazza Eleonora. Con i candidati delle tre liste che sostengono la sua candidatura che arrivano in corteo, quasi in processione, dietro gli stendardi disegnati naturalmente dallo stesso Martinez per prendere posto poi sui gradini della scalinata che introduce a Palazzo degli Scolopi, dove conta di arrivare grazie ai meriti propri e dei suoi candidati alla carica di consigliere ma in qualche modo anche grazie alla pochezza degli avversari.
«Loro, scelti quasi all’ultimo minuto», ha ricordato chiedendosi quale buon programma possano aver mai preparato in così breve tempo. Non promette asfalto per tappare le buche, che per molti oristanesi sembra il problema principale, ma promette di fare della città «il fulcro internazionale di una rivoluzione umanistica».
«Può farlo», ha detto senza tante esitazioni. «Tutti si dicono nuovi, noi siamo antichi, antichissimi», ha proseguito spiegando che il modello è l’antica Atene, patria della democrazia, che non a caso nel momento del suo massimo splendore aveva 30mila abitanti proprio come Oristano. Ed è mutuato direttamente dal modello Atene il progetto delle assemblee preconsiliari, che in caso di vittoria si terranno prima di ogni riunione di Consiglio per ascoltare i suggerimenti, le proposte e le critiche dei cittadini.
«Potranno partecipare anche i nostri avversari di oggi», ha puntualizzato riconoscendo che i candidati ai quali contende la poltrona di primo cittadino sono tutte «persone rispettabilissime», che però sono in larghissima misura espressione di quei partiti che non ha voluto in alcun modo nella propria coalizione e di quella politica che ha messo l’economia davanti all’uomo. Le liste civiche che li sostengono, le considera invece un po’ meno rispettabili. «Accozzaglie non organizzate», ha detto mettendole a confronto con le proprie tre liste, dove tutti i candidati (ai quali ha lasciato la parola nella seconda parte della serata che è stata tradotta anche col linguaggio dei segni) portano precise competenze e che infatti si chiamano Capitale Oristano Arti Mestieri Imprese, Sport salute volontariato natutra e Scuola identità ambasciatori nel mondo.
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