La Nuova Sardegna

Oristano

scuola 

L’insegnante trasferito vince anche  in appello 

di Michela Cuccu

ORISTANO. Confermata anche in appello la sentenza del giudice del Lavoro che, a marzo, aveva dato ragione a una insegnante che aveva chiesto di lavorare in provincia di Oristano e che invece, il...

07 giugno 2017
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ORISTANO. Confermata anche in appello la sentenza del giudice del Lavoro che, a marzo, aveva dato ragione a una insegnante che aveva chiesto di lavorare in provincia di Oristano e che invece, il Ministero aveva “spedito” a Guasila, in provincia di Cagliari.
La docente della scuola Primaria, assistita dall’avvocato Robert Sanna per conto del sindacato Gilda, aveva presentato un ricorso alla magistratura del Lavoro, affermando di aver subito un torto, malgrado fosse in regola con tutti i requisiti necessari, a partire dal punteggio. Quando, a marzo, il giudice del Lavoro accolse il ricorso, l’amministrazione scolastica presentò ricorso contro la sentenza. Ma anche i giudici del Collegio, chiamati a esaminare la causa hanno dato ragione all’insegnante, confermando la prima sentenza.
«Questa volta l'imputato è il famigerato algoritmo Renzi-Giannini, conseguenza della legge 107 cosiddetta della buona scuola (in realtà della malascuola) che ha trasferito lontano da casa insegnanti con il più alto punteggio», è il commento di Gianfranca Frau, responsabile provinciale del sindacato Gilda. «Questa è l’ottava volta che la magistratura da ragione ai nostri ricorsi. Bisogna ricordare che la collega, come altre interessate per le quali siamo in attesa di sentenza, avevano presentato al Miur istanza di conciliazione che non era stata accolta, ma neppure respinta, semplicemente ignorata. Le istanze non erano state nemmeno citate negli elenchi delle conciliazioni accolte né in quello delle conciliazioni respinte».
Secondo Frau, infatti «questa sentenza conferma quanto la Gilda sostiene anche a livello nazionale, che cioè l’algoritmo era sbagliato e iniquo e che andava necessariamente rivisto».
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