Bosa, manca il fisiatra Costretta a restare immobile a casa
di Alessandro Farina
Visita a domicilio proibita per una paziente allettata Scaduta la convenzione, non è stato nominato il medico
14 giugno 2017
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BOSA. Odissea per un paziente disabile della Planargia che ha necessità di una visita fisiatrica a domicilio, che però non può essere effettuata in quanto non sarebbe ancora stato nominato il professionista che opera nei servizi territoriali a Bosa, essendo scaduta la convenzione con il precedente.
A raccontare quanto accaduto è una signora residente in uno dei paesi della Planargia, da tempo costretta a letto in quanto sofferente di una serie di patologie che la rendono disabile. La donna circa un mese fa ha fatto richiesta presso la sede dei servizi territoriali, nel rione Santa Caterina a Bosa, di una visita domiciliare da parte del fisiatra, richiesta del medico di base alla mano.
«L’impiegata del centro di riabilitazione ha ritirato la richiesta, che ho inviato per mezzo della mia collaboratrice. Ma non ci ha potuto comunicare la data della visita domiciliare in quanto lo specialista, così abbiamo appreso, aveva un contratto a termine, in scadenza a breve».
La telefonata sulla data della visita a domicilio si fa attendere e così, ad un mese dalla domanda, la collaboratrice della disabile torna a Bosa per avere lumi sulla vicenda.
«La risposta è che per ora non c’è nessun fisiatra, e non si sa quando sarà nominato» racconta sconsolata la disabile. E nell’attesa della nomina, la donna è costretta all’immobilità con forti dolori agli arti, sperando che un professionista la visiti e possa eventualmente fissare delle sedute di riabilitazione. Una soluzione ci sarebbe,: rivolgersi a questo punto ad un privato, la strada più celere via in teoria, con costi economici però non alla portata economica della paziente.
La speranza quindi è che chi di dovere intervenga al più presto per risolvere la situazione che sta provocando un disagio molto grave. Appare indispensabile la nomina di un nuovo fisiatra che possa dare risposta agli utenti del bacino della Planargia, che fanno capo alla struttura dei servizi territoriali con sede a Bosa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A raccontare quanto accaduto è una signora residente in uno dei paesi della Planargia, da tempo costretta a letto in quanto sofferente di una serie di patologie che la rendono disabile. La donna circa un mese fa ha fatto richiesta presso la sede dei servizi territoriali, nel rione Santa Caterina a Bosa, di una visita domiciliare da parte del fisiatra, richiesta del medico di base alla mano.
«L’impiegata del centro di riabilitazione ha ritirato la richiesta, che ho inviato per mezzo della mia collaboratrice. Ma non ci ha potuto comunicare la data della visita domiciliare in quanto lo specialista, così abbiamo appreso, aveva un contratto a termine, in scadenza a breve».
La telefonata sulla data della visita a domicilio si fa attendere e così, ad un mese dalla domanda, la collaboratrice della disabile torna a Bosa per avere lumi sulla vicenda.
«La risposta è che per ora non c’è nessun fisiatra, e non si sa quando sarà nominato» racconta sconsolata la disabile. E nell’attesa della nomina, la donna è costretta all’immobilità con forti dolori agli arti, sperando che un professionista la visiti e possa eventualmente fissare delle sedute di riabilitazione. Una soluzione ci sarebbe,: rivolgersi a questo punto ad un privato, la strada più celere via in teoria, con costi economici però non alla portata economica della paziente.
La speranza quindi è che chi di dovere intervenga al più presto per risolvere la situazione che sta provocando un disagio molto grave. Appare indispensabile la nomina di un nuovo fisiatra che possa dare risposta agli utenti del bacino della Planargia, che fanno capo alla struttura dei servizi territoriali con sede a Bosa.
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