La Nuova Sardegna

Oristano

Il “nodo” apparentamenti: si attende la prima mossa 

di Roberto Petretto
Il “nodo” apparentamenti: si attende la prima mossa 

Si susseguono le riunioni delle coalizioni per verificare punti di forza e debolezze Ieri vertice della coalizione di Pecoraro. Uras: «Nessuno ci ha chiesto nulla»

14 giugno 2017
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ORISTANO. Niente decisioni affrettate: la pratica delle elezioni è ancora troppo recente per poter fare delle scelte d’impeto che potrebbero rivelarsi sbagliate. Ecco perché è necessario passare prima attraverso la fase dell’analisi dei dati. E i dati sono contenuti nei verbali delle 36 sezioni elettorali, nei fogli delle preferenze, lista per lista, seggio per seggio, incrociati e confrontati.

L’analisi. Partiti e movimenti, almeno quelli più strutturati, sono passati a questa fase. In primo luogo quelli che sono ancora in lizza, con il proprio candidato sindaco, per la vittoria delle elezioni. Ma il compito riguarda anche quelli che sono rimasti esclusi dal ballottaggio. Per i primi è necessario capire dove ci sono stati dei punti di forza e dove invece è mancato qualcosa.

I margini. Ma soprattutto dove si potrà intervenire per ottenere, il 25 giugno, i voti necessari per la vittoria.

Cinque anni fa Forza Italia (che allora aveva le insegne del Popolo della libertà) ottene meno di 1.600 voti. Domenica scorsa ne ha preso 2.351, diventando il primo partito in città. Dove potrà andare a pescare, insieme agli alleati che hanno sostenuto Andrea Lutzu? Stesso quesito per il Pd e per le altre liste della coalizione di centrosinistra e sardista. Chi si attendeva un crollo del Pd, sfibrato da cinque anni di tensioni interne e da una diaspora importante, ha sbagliato. Il Pd ha preso solo 20 voti in meno rispetto al 2012, pur con un’affluenza calata di 7 punti percentuali. Quindi appare, nonostante tutto, un partito in salute. Ma, anche in questo caso, dove potrà incidere per ottenere i voti che servono alla vittoria di Maria Obinu?

Non si corre. La politica è l’arte del possibile. Ieri si è riunita anche l’alleanza che ha sostenuto Vincenzo Pecoraro. Sconfitti, ma non travolti, i partiti della coalizione indipendentista e civica hanno spulciato i dati del voto e cercato di capire. La leggera apertura manifestata dal candidato sindaco verso un possibile accordo al ballottaggio, pare non aver suscitato entusiasmi nella coalizione: «Mi ricorda quelle situazione in cui qualcuno dice: mi voglio fidanzare con quella ragazza - dice Giuliano Uras dell’Udc -. Ma magari quella ragazza non ne vuole sapere». Insomma, non si muove un passo sino a che non arriva una richiesta ufficiale. Perché autoproporsi, all’uno o all’altro, diminuirebbe il potere contrattuale.

Non solo apparentamenti. D’altronde la formula dell’apparentamento non è la sola possibile. Innanzitutto non sempre gli elettori che appartengono a schieramenti esclusi dal ballottaggi gradiscono gli accordi fatti dai vertici e ne seguono le indicazioni. Sarebbe possibile anche un’intesa che si potrebbe definire non ufficiale, che non dà luogo, automaticamente, a un ingresso di nuovi soci nel “capitale azionario” della coalizione, ma che comunque apre le porte a collaborazioni future. Non sarebbe la prima volta e forse c’è già qualcuno che ci sta lavorando. Nella coalizione di Pecoraro sono presenti forze politiche che a lungo hanno discusso e trattato sia con il centrodestra che con il centrosinistra.

Accordi regionali. Le «dinamiche che non si fermano solo all’Oristanese» di cui ha parlato Pecoraro forse partono da Cagliari e dalla Regione. Potranno influenzare la politica e le scelte locali? In Regione si sta giocando una partita importante e non è escluso che qualche mano di questa partita si giochi qui.

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