La Nuova Sardegna

Oristano

il progetto 

L’autodifesa per battere la violenza sulle donne

L’autodifesa per battere la violenza sulle donne

ORISTANO. La violenza di genere inteso come fenomeno socioculturale da affrontare congiuntamente, attraverso azioni sinergiche e la partecipazione di più soggetti specializzati di fronte a quest’emerg...

16 giugno 2017
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ORISTANO. La violenza di genere inteso come fenomeno socioculturale da affrontare congiuntamente, attraverso azioni sinergiche e la partecipazione di più soggetti specializzati di fronte a quest’emergenza. A questo ha mirato il “Progetto di autodifesa femminile, contrasto alla discriminazione e alla violenza di genere”, ideato e finanziato dalla consigliera di Parità della Provincia, Stefania Carletti e dall’ufficio Plus di Oristano, con la partecipazione dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune.

Il progetto ha visto la collaborazione del centro antiviolenza Donna Eleonora di Oristano, dell’associazione Prospettiva donna di Olbia, dell’associazione di Krav maga-difesa personale Berserk di Jerome Bouteiller, del Movimento Sportivo Popolare che ha offerto la copertura assicurativa alle utenti beneficiarie e della palestra Gate H23 che ha prestato spazi gratuitamente.

Proprio il riconoscimento della violenza è un aspetto fondamentale ancora molto spesso ignorato o non affrontato con la dovuta attenzione e competenza. Il progetto di autodifesa femminile va a integrare un lungo percorso che le partecipanti al progetto, 12 all’inizio e 9 al termine, che hanno lavorato sull’affrancamento dalla violenza, sulla ridefinizione di sé, sull’autostima, sulla fortificazione e sul potenziamento delle risorse personali e sociali, sull’importanza di gestire le proprie emozioni anche in situazioni di disagio.

Il progetto, gestito in raccordo costante tra le operatrici del centro, la consigliera di parità e l’istruttore di Krav maga, ha avuto una durata di dieci lezioni suddivise in quindici ore. Ad avvalorare il progetto è intervenuto da Parigi Alain Formaggio, poliziotto tra i massimi esperti di Krav maga, che ha lavorato, in maniera mirata, per due ore con gli allievi dello stage insieme alle donne che hanno partecipato al progetto il cui obiettivo principale è stato quello di dare un forte segnale di attenzione e cura verso le donne vittime di violenza nel territorio provinciale le quali vanno sostenute e supportate anche attraverso queste azioni.

Il krav maga, tecnica ereditata dall’esercito israeliano, aiuta a gestire l’emergenza dell’aggressione, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine per difendere se stessi ed eventualmente il minore presente. Con queste tecniche la vittima può contrastare una persona più forte fisicamente.

A conclusione del progetto, il gruppo di donne si è evoluto in uno spazio e gruppo di parola, in cui le partecipanti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi e di creare relazioni fra donne. È emerso che le donne hanno accolto con entusiasmo questa opportunità, soddisfatte per l’opportunità di confronto e di acquisizione di ulteriori strumenti per completare il percorso.

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