La Nuova Sardegna

Oristano

«Armi a Fenosu»: accuse e smentite 

di Enrico Carta
«Armi a Fenosu»: accuse e smentite 

Il Collettivo Furia Rossa parla in un dossier di attività militari. Il Distretto Aerospaziale nega: «Solo attività civili»

17 giugno 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Furia rossa di nuovo all’attacco su Fenosu. Lo scontro fortunatamente non è cruento, ma è in corso a parole con posizioni che restano assai divergenti. Il collettivo qualche settimana fa ha presentato un dossier in cui si lanciano accuse pesanti alla nuova cordata di soci che gestirà l’aeroporto. È in particolare il Distretto Aerospaziale della Sardegna, uno dei gioielli della ricerca scientifica dell’isola, a finire sotto il fuoco incrociato di una serie di rilievi. La Furia Rossa è convinta che l’aeroporto diventerà, più o meno segretamente, il luogo in cui sviluppare tecnologie per fini militari.

A questi attacchi frontali ribatte il professor Giacomo Cao, presidente del Distretto Aerospaziale, negando ogni possibile promiscuità tra le attività di ricerca in campo civile e militare. I punti “critici” comunque sono stati evidenziati durante una riunione del collettivo che Giacomo Cao, ancora una volta, invita a un incontro pubblico nel quale confrontarsi e far valere le tesi corrette. Ciascuno, al momento, resta convinto delle proprie. La Furia Rossa parte dall’affiancamento al Distretto Aerospaziale di soci impegnati nello sviluppo di sistemi d’armamento. Tra questi vengono indicati «componenti, servizi informatici, assemblaggio. Ci sarebbe quindi una contiguità e uno scambio di competenze» tra l’istituto di ricerca e i soci privati impegnati in attività militari che prevedono l’utilizzo di droni e di sistemi di tracciamento satellitare.

Compare poi nel dossier il termine dual use che fa riferimento al doppio utilizzo civile e militare delle competenze e delle apparecchiature. Saltano fuori nel dossier della Furia Rossa i nomi di Quirra e dei razzi Vega, al pari di quelli dei droni P-1HH testati nel poligono e non per un uso postale così come invece verrebbe dichiarato ufficialmente. Il legame tra Quirra e il Distretto starebbe nell’interesse della Regione di voler proseguire lì le attività che militari utilizzando le competenze del Dass. Viene poi attribuito ai nuovi soci della Sogeaor, in particolare alla Nurjana Techonologies, un accordo con l’Airbus Defence and Space, ramo militare dell’Airbus che starebbe sviluppando il «sistema inerziale applicabile a missili e aerei militari» per l’individuazione del posizionamento di eventuali obiettivi nemici.

È una serie di accuse che il professor Giacomo Cao bolla come non veritiere. «I progetti del Dass e dei suoi soci si svolgono esclusivamente si svolgono esclusivamente per scopi civili – ribatte – e il Dass non ha la facoltà di parlare a nome dei soci soprattutto per le attività che sono svolte al di fuori dei rapporti in essere con lo stesso. È destituita da qualunque fondamento l’estrapolazione che rimangano ovvi la contiguità e lo scambio di competenze tra Dass e soci che dovessero operare nello sviluppo di sistemi d’arma». E ancora si prosegue smentendo la presenza di accordi con la Piaggio Aero Industries, riferendosi alla questione del dual use delle apparecchiature, tanto più che «la validazione ad uso postale, quindi in campo strettamente civile, del P-1HH è uno dei progetti che il Dass insieme ai suoi soci sta cercando di portare avanti. Il fatto che si consideri tale progetto un puro e semplice specchietto per le allodole è una libera interpretazione destituita da qualunque fondamento». Su Quirra poi non c’è la volontà di acquisirne la gestione mentre l’accordo con Airbus, «che non prevede alcuna applicazioni di tipo militare, non consente di essere divulgato. Saranno i risultati a dimostrare che non vengono prese in considerazione applicazioni di tipo militare ma solo di tipo civile».

In Primo Piano
L’incidente

Scontro frontale sulla Sassari-Olbia, cinque feriti in codice rosso

Le nostre iniziative