La Nuova Sardegna

Oristano

L’obiettivo è puntare sulla qualità 

L’obiettivo è puntare sulla qualità 

Premiati i migliori banchi: primo De Muro (Oristano), secondo Murgia (Ghilarza)

04 luglio 2017
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ORISTANO. In piccoli paesi o in città, con locali ultramoderni o vecchie botteghe tradizionali, magari nel centro storico: le tipologie delle macellerie oristanesi è varia: sono circa 200 in tutta la provincia, anche se manca un censimento ufficiale. Puntano sul rapporto fiduciario col cliente, su carni spesso di provenienza locale, su preparazioni che puntano su gusto e praticità. Un lavoro duro, quello del macellaio: sveglia all’alba, lavorazione del tagli, esposizione nel banco e poi vendita. Cercando anche di svolgere un ruolo promozionale e educativo. Molti macellai lamentano un cambiamento del gusto, testimoniato da richieste del tipo: «Mi dia delle bistecche di maiale, ma con meno sapore di maiale rispetto a quelle dell’altra volta».

I sapori si sono attenuati e uniformati e quindi ai macellai spetta il compito di spiegare, rassicurare, indirizzare. Eppure un cambiamento comincia a notarsi: «Molti clienti stanno tornando alla vecchia macelleria - dice Gianni De Muro, presidente del Sindacato macellai -. Sono più attenti alla tracciabilità, vogliono sapere da dove arriva la carne che mangiano e si orientano un po’ di più verso quelli che vendono carne nazionale e soprattutto sarda».

C’è da lottare con lLa grande distribuzione: «ha ben altra forza, anche nel campo della pubblicità. C’è però una maggiore attenzione per la qualità: i clienti guardano i prodotti locali, si informano su come vengono allevati gli animali e sanno che in altri stati non ci sono i controlli sanitari che abbiamo in Italia».

Nel concorso per il miglior banco di macelleria si sono cimentati in molti, con passione e convinzione, sperando di dare un piccolo contributo a rafforzare una tendenza timida, ma incoraggiante. Il primo premio per il miglior banco è andato a Piero De Muro di Oristano. Al secondo posto Gildo Murgia di Ghilarza, al terzo Giovanni Sassu di Bonarcado. Premiata anche la migliore ricetta: ha vinto quelloa proposta da Marco Vargiu di San vero Milis.

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