La Nuova Sardegna

Oristano

Ad Alghero i nuraghi in miniatura creati dalle mani di Ignazio Mele

di Maria Antonietta Cossu
Una delle opere di Ignazio Mele
Una delle opere di Ignazio Mele

Le opere dell'artista di Norbello in mostra dall'8 al 16 agosto nella fortezza spagnola

24 luglio 2017
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NORBELLO. Muoversi nello spazio di pochi metri quadri e imbattersi nell’imponente edificio preistorico di Palmavera una manciata di minuti dopo aver visitato gli insediamenti di Loelle a Buddusò e di Santa Barbara a Macomer, o dopo aver ammirato il bastione trilobato di Santu Antine a Torralba: tutto diventa possibile fra le mura di Torre Sulis, inedita vetrina delle riproduzioni in scala dei nuraghi più maestosi della Sardegna. Le creazioni di Ignazio Mele, istitutore di professione e miniaturista per passione, saranno esposte all’interno della fortezza spagnola dall’8 al 16 agosto.

L’iniziativa, curata dal Catalan Club in collaborazione con il Meta e patrocinata dal Comune di Alghero, richiama l’attenzione sul ricco patrimonio archeologico dell’isola, di cui la mostra offre uno spaccato significativo attraverso dodici duplicati e un nuraghe didattico che il cesellatore di Norbello con un debole per l’antica civiltà nuragica utilizzerà per mostrare ai visitatori com’è strutturato un edificio monotorre nonché le tecniche e i materiali da costruzione. In dieci anni Ignazio Mele ha riprodotto ventuno dei nuraghi meglio conservati del territorio regionale, a cominciare dalla Reggia di Barumini e dal complesso archeologico di Losa ad Abbasanta, fino all’ipotetico impianto originale del nuraghe Santu Antine, ai siti di Lugherras a Paulilatino, di Orroli e Orgono di Ghilarza, esposti a Casa Marceddu.

Ogni riproduzione è il risultato di centinaia di ore di lavoro, di una grande perizia e di una dose massiccia di pazienza precedute dalla ricerca e dallo studio sul campo necessarie per trasferire su scale da 1: 30 a 1:80 planimetrie e architetture di interni ed esterni.

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