La Nuova Sardegna

Oristano

Restrizioni nelle borgate, acqua chiusa di notte

di Piero Marongiu
Restrizioni nelle borgate, acqua chiusa di notte

Cuglieri, le misure dovute alla crisi idrica e all’aumentata presenza di turisti L’emergenza durerà fino a che il livello nel serbatoio comunale non aumenterà

29 luglio 2017
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CUGLIERI. La crisi idrica in atto sta creando seri problemi a cittadini, colture, campagne e bestiame. Sono mesi che non piove e gli effetti della perdurante siccità cominciano a farsi sentire in modo serio. Nel paese, soprattutto nelle zone alte, dove le tubature sono a rischio rottura a causa della vetustà che non permette di inviare l’acqua con troppa pressione, da alcuni giorni le interruzioni si stanno verificando con maggiore frequenza. Rubinetti a secco nelle ore notturne, acqua razionata; e quando arriva, non è sufficiente neppure per gli usi alimentari.

Ma questa volta la tanto vituperata Abbanoa non c’entra, anche se, come accade a S’Archittu (in via del Mirto), una perdita datata, più volte segnalata ai tecnici, non è stata ancora riparata. Questa volta la colpa è di Giove Pluvio, che pare abbia un contenzioso aperto con i sardi (e non solo) e per questo non lascia cadere l’attesa pioggia. Conseguenza: acqua razionata nel paese e nelle borgate marine di Santa Caterina di Pittinuri, S’Archittu e Torre del Pozzo, almeno fino a quando il serbatoio non raggiungerà il livello previsto, necessario a erogare l’acqua con la giusta pressione. In questi giorni, a causa anche dell’aumentato numero di presenze, sia nel paese che nelle borgate marine, la quantità d’acqua presente nel serbatoio è scesa a livello di guardia, motivo per cui è stato necessario intervenire e chiudere le saracinesche nella fascia oraria che va dalle 23 alle 6.30, come accaduto tra giovedì e venerdì scorsi. La portata idrica disponibile è limitata e non potendo, il gestore unico, approvvigionare da altre fonti rispetto a quelle disponibili, l’emergenza durerà ancora qualche giorno. A sentire maggiormente il peso della ristrettezza idrica sono gli anziani, soprattutto quelli malati o non autosufficienti. Molti di essi hanno necessità dell’acqua per le pulizie personali, e i rubinetti a secco non li aiuta certo a rendere meno duri i problemi da affrontare quotidianamente.

Ma c’è anche chi, dotato di scarso senso civico, l’acqua la spreca con noncuranza. Per risparmiarla basterebbe usare qualche piccolo accorgimento, tipo non lasciare il rubinetto aperto quando ci si lava i denti, fare la doccia nel tempo più breve possibile e interrompere l’erogazione mentre ci si insapona. L’acqua, colpe di Abbanoa e Giove Pluvio a parte, è un bene troppo prezioso per essere sprecato, ma soprattutto non è una risorsa illimitata.

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