Sul Monte Arci la vasca antincendio rimane all’asciutto
di Michela Cuccu
Ales, il Comune non può pagare i soldi richiesti da Abbanoa In caso di emergenza rischi sull’altipiano di Santa Maria
11 agosto 2017
2 MINUTI DI LETTURA
ALES. Abbanoa chiede il pagamento dell’acqua per l’anticendio, ma il Comune non ha soldi e il vascone sul monte Arci rimane vuoto. La denuncia è di Marco Pisanu, presidente dell’associazione Caccia- Pesca-Ambiente. Si è così rivolto al Prefetto chiedendo il suo intervento «per la soluzione di un problema che potrebbe arrecare danni incalcolabili».
L’intervento sollecitato è quello di una mediazione fra il Comune e Abbanoa. In alternativa Pisanu lancia una proposta all’assessore regionale all’Ambiente: «Utilizzi parte delle tasse che i cacciatori versano nelle casse della Regione per fare in modo che le vasche antincendio siano riempite e messe a disposizione dei mezzi di soccorso».
Il vascone vuoto è quello realizzato sull’altipiano di Santa Maria, nella campagne del paese, dove dovrebbero approvvigionarsi i mezzi dell’antincendio. Qualche giorno fa, in occasione della festa della Madonna della neve, che si celebra proprio sull’altipiano, proprio Marco Pisanu ha notato che nel il vascone non c’è un a goccia d’acqua. «In un primo momento ho pensato a un guasto alla rete idrica o a un problema strutturale, ma quando ho chiesto informazioni all’ex assessore comunale all’Ambiente, con mia sorpresa ho saputo che i problemi erano di ben altra natura, ovvero meramente economici».
Questo è spiegato chiaramente nella nota inviata al sindaco di Ales, all’assessore regionale all’Ambiente e al Direttore generale di Abbanoa dove poi si chiarisce meglio la vicenda: «Pare che il Comune di Ales non abbia più riempito la vasca perché l’azienda Abbanoa, interamente partecipata da enti pubblici e dalla Regione, abbia chiesto il pagamento dell’acqua necessaria. Visto i risicati bilanci comunali la decisione si può anche comprendere».
Quella è una zona particolarmente importante dato che proprio sul monte Arci insiste uno dei principali boschi della Sardegna. «Vi sembra che una zona così importante debba essere lasciata senza l’approvvigionamento idrico per un eventuale intervento anticendio?», il quesito sollevato da Marco Pisanu che ricorda come il territorio, anche nel passato, dovette pagare un onere enorme a causa dei piromani. «Il 23 luglio del 1983, assieme ad altri compaesani rischiai la vita per spegnere l’incendio sul monte Arci, che fu spento proprio in prossimità della vasca che oggi è vuota», scrive ancora nella lettera indirizzata alle autorità. Da qui la richiesta di un intervento da parte del Prefetto «per una mediazione tra Abbanoa e il Comune di Ales per far sì che si trovi un accordo che permetta di riempire la vasca e metterla a disposizione dei mezzi di soccorso».
L’intervento sollecitato è quello di una mediazione fra il Comune e Abbanoa. In alternativa Pisanu lancia una proposta all’assessore regionale all’Ambiente: «Utilizzi parte delle tasse che i cacciatori versano nelle casse della Regione per fare in modo che le vasche antincendio siano riempite e messe a disposizione dei mezzi di soccorso».
Il vascone vuoto è quello realizzato sull’altipiano di Santa Maria, nella campagne del paese, dove dovrebbero approvvigionarsi i mezzi dell’antincendio. Qualche giorno fa, in occasione della festa della Madonna della neve, che si celebra proprio sull’altipiano, proprio Marco Pisanu ha notato che nel il vascone non c’è un a goccia d’acqua. «In un primo momento ho pensato a un guasto alla rete idrica o a un problema strutturale, ma quando ho chiesto informazioni all’ex assessore comunale all’Ambiente, con mia sorpresa ho saputo che i problemi erano di ben altra natura, ovvero meramente economici».
Questo è spiegato chiaramente nella nota inviata al sindaco di Ales, all’assessore regionale all’Ambiente e al Direttore generale di Abbanoa dove poi si chiarisce meglio la vicenda: «Pare che il Comune di Ales non abbia più riempito la vasca perché l’azienda Abbanoa, interamente partecipata da enti pubblici e dalla Regione, abbia chiesto il pagamento dell’acqua necessaria. Visto i risicati bilanci comunali la decisione si può anche comprendere».
Quella è una zona particolarmente importante dato che proprio sul monte Arci insiste uno dei principali boschi della Sardegna. «Vi sembra che una zona così importante debba essere lasciata senza l’approvvigionamento idrico per un eventuale intervento anticendio?», il quesito sollevato da Marco Pisanu che ricorda come il territorio, anche nel passato, dovette pagare un onere enorme a causa dei piromani. «Il 23 luglio del 1983, assieme ad altri compaesani rischiai la vita per spegnere l’incendio sul monte Arci, che fu spento proprio in prossimità della vasca che oggi è vuota», scrive ancora nella lettera indirizzata alle autorità. Da qui la richiesta di un intervento da parte del Prefetto «per una mediazione tra Abbanoa e il Comune di Ales per far sì che si trovi un accordo che permetta di riempire la vasca e metterla a disposizione dei mezzi di soccorso».