La Nuova Sardegna

Oristano

Una nuova vita per l’ex Distretto

di Davide Pinna
Una nuova vita per l’ex Distretto

Nella tesi di un giovane architetto il recupero dell’area che comprende i locali della Corona de Logu

13 agosto 2017
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ORISTANO. Una tesi di laurea in architettura che si rivela qualcosa di più di un mero esercizio teorico e assume le forme di un progetto ambizioso per la propria città. Questo è il lavoro di Gabriele Pettinau, giovane architetto di Santa Giusta, ma oristanese di nascita e di spirito: «Un progetto – questa la sua definizione – per ridare dignità ai poli amministrativo-religiosi della Oristano giudicale».

I due obiettivi del recupero paesaggistico-urbano sono l'area di Piazza Manno, dove sorgevano la reggia giudicale e la torre di San Filippo, e quella dell'ex Distretto militare di via Sant'Antonio, collegata col convento francescano.

Proprio quest'ultimo aspetto è stato oggetto di discussione in un'affollata conferenza svoltasi al Museo Diocesano qualche tempo fa, in cui Pettinau ha esposto il suo ambizioso progetto. L'operazione, fra le altre cose, prevede il recupero integrale della antica facciata gotica della chiesa di San Francesco, oggi parzialmente occlusa da un edificio sorto dopo l'insediamento dei militari nell'Ottocento, e la creazione di una piazza, coincidente con la piazza Carta de Logu immaginata dall'amministrazione Tendas, nel giardino dell'ex Distretto, integrata con il complesso dell'Hospitalis Sancti Antonii e con lo spazio antistante della chiesa del Santo Spirito. Il tutto collegato al recupero degli interni della vecchia chiesa gotica, del chiostro del convento e della sala dove molto probabilmente si riuniva la Corona de Logu, con l'obiettivo di creare un museo per le tante opere e i tanti reperti che appartengono ai frati francescani.

Il complesso dell'ex distretto militare è già oggetto di un intervento di recupero da parte del Ministero dei Beni Culturali e della Sovrintendenza, che prevede la rivitalizzazione dell'area allo scopo di trasferirvi i locali dell'Archivio di Stato, in maniera tale da eliminare le spese dovute al pagamento dell'affitto nell'attuale sistemazione di Piazza Ungheria, e la realizzazione di un polo archivistico provinciale.

I due progetti sono accomunati dalla volontà di recuperare uno spazio molto importante per la memoria della città, ma le modalità attraverso le quali viene perseguito questo obiettivo sono differenti: il progetto di Pettinau prevede infatti una trasformazione del paesaggio urbano dell'area circostante, operazione che dovrebbe essere in grado di restituire l'impressione del carattere monumentale dell'area, mentre quello della Sovrintendenza non prevede questo tipo di trasformazioni e punta sulla costituzione del polo archivistico, anche perché è proprio il risparmio derivante dal trasferimento dell'Archivio di Stato che ha portato il Mibc a finanziare l'opera con 2,7 milioni di euro previsti nel Programma triennale per la tutela del patrimonio culturale, a fronte dei 3,6 milioni preventivati dai progettisti nel 2015.

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