La Nuova Sardegna

Oristano

Trenino verde al capolinea Comuni contro la Regione

di Ivana Fulghesu
Trenino verde al capolinea Comuni contro la Regione

Laconi, domenica Consigli convocati nelle stazioni per protestare contro lo stop Dal 27 agosto blocco delle tratte per Sorgono, ma molte corse sono già vendute

25 agosto 2017
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LACONI. Consigli comunali convocati domenica nelle stazioni ferroviarie della tratta Mandas -Sorgono. È la protesta indetta dal Comitato per la salvaguardia del Trenino verde contro la stop delle corse di questa tratta che, dalla prossima settimana, sarà sottoposta a controlli e manutenzione. «Una protesta per sottolineare l’assenza di una seria politica regionale a favore del Trenino verde. Dopo anni di incontri, assemblee, proteste e promesse, da parte del presidente Pigliaru e della Giunta regionale – scrivono in un comunicato i portavoce del Comitato Paolo Pisu e Marco Pisano – non si intravede nessuna scelta politica chiara, che consenta a questo grande attrattore turistico regionale di svolgere una funzione positiva e propulsiva per lo sviluppo dei territori interessati, ed in particolare per le zone interne. Tutto questo – sottolineano i promotori della protesta - accade mentre in altre parti d’Italia, d’Europa e del mondo le ferrovie storiche vengono valorizzate con grande successo. Come se non bastasse, a questo disinteresse politico della Regione si aggiunge la insufficiente gestione dell’Arst, creando disguidi e ritardi che danneggiano e annullano gli sforzi degli operatori dei territori interessati, tesi a valorizzare il Trenino verde». L’ultimo esempio negativo è stato quello di interrompere i viaggi del Trenino dopo il 27 agosto nella tratta Laconi-Sorgono, con un preavviso di alcune settimane, con passeggeri che avevano già acquistato i biglietti e gli operatori turistici che chiedevano altri treni a noleggio. «Vogliamo manifestare tutta la nostra insoddisfazione per la mancanza di scelte politiche serie a favore di un progetto di valorizzazione del trenino verde», dice Paolo Pisu che in riferimento alla chiusura anticipata commenta: «Se l'Arst già sapeva fin da febbraio di questo controllo semestrale, ci chiediamo perché non abbia informato nessuno, interrompendo questa stagione positiva nel periodo migliore, nel periodo delle feste, sagre e dell’Autunno in Barbagia». La protesta è dunque finalizzata a chiedere una proroga per sfruttare appieno la stagione turistica e chiedere, dopo la manutenzione, tempi brevi e certi per la riapertura. «Senza date certe – dicono gli operatori – diventa impossibile programmare la stagione turistica».

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