La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, l’arte della ceramica nelle strade del centro storico

BOSA. Scommette sull’arte nelle antiche vie di Sa Costa Stefania Spanedda. Bosana, classe 1976, professione maestra in una scuola del torinese, l’insegnante appassionata d’arte ha aperto un atelier...

28 agosto 2017
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BOSA. Scommette sull’arte nelle antiche vie di Sa Costa Stefania Spanedda. Bosana, classe 1976, professione maestra in una scuola del torinese, l’insegnante appassionata d’arte ha aperto un atelier dove presenta i suoi lavori in ceramica, al piano terra di un’antica casa di via Chiassuolo. «Una scommessa, ripagata dall’attenzione di tanti turisti e concittadini». Persone che in questi giorni hanno affollato le piccole stanze al numero 18 della “garrela” a due passi dalla altrettanto storica via Carmine.

A metà degli anni ’80 a credere che a Sa Costa, tra le antiche mura del cuore pulsante di Bosa ormai praticamente abbandonato da buona parte dei suoi residenti, potesse svilupparsi economia turistica ci avevano pensato gli imprenditori che hanno dato vita all’albergo diffuso e ad un ristorante, sempre operativo in via Sant’Ignazio. Poi altre iniziative sono nate, soprattutto vicino al Corso ed a via Carmine, nella parte bassa del quartiere medievale.

Più in alto, vicino al belvedere Canonico Nino, non ha dato grandi esiti anni fa l’apertura di un punto di informazioni, mentre oggi lo stabile restaurato dal Comune è destinato alla promozione del Filet di Bosa. Il quartiere che si inerpica dal Lungotemo verso la vetta del colle di Serravalle mantiene però sempre intatto tutto il suo fascino e c’è chi ha pensato che anche nella stretta via Chiassuolo è possibile dare un’impronta di vita e servizi, artistici per la precisione.

«Ho comprato questa casa, dove ha vissuto per oltre novant’anni una signora che realizzava all’ingresso le sue opere in Filet di Bosa, qualche tempo fa. Appassionata della mia città e amante dell’arte, ho pensato di dare forma almeno nei mesi estivi a questi sentimenti, allestendo un atelier delle mie creazioni», spiega Stefania Spanedda.

Che realizza colorate opere d’arte principalmente con due tecniche: «Quella legata alla ceramica tradizionale della terracotta toscana e la tecnica giapponese del Raku, che permette creazioni con colori molto intensi, dai forti contrasti».

Creazioni ispirate in toto alla cultura locale «Sas domittas de Sa Costa in prevalenza - rimarca Stefania Spanedda -. Sono convinta che l’arte si sposi bene con questo storico e magnifico angolo di Bosa che amo profondamente, e che con l’arte, basti pensare alle creazioni del Filet di Bosa, ha sempre convissuto, anzi è intimamente legato».

L’atelier di Stefania Spanedda in via Chiassuolo 18 resterà aperto, principalmente al mattino dalle 10 alle 13, fino a domani.

Alessandro Farina



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