La Nuova Sardegna

Oristano

«Pochi soldi, niente promesse per Silì»

di Francesco G. Pinna
«Pochi soldi, niente promesse per Silì»

Sindaco e assessori proseguono gli incontri con gli abitanti delle frazioni. In cassa 200mila euro

16 settembre 2017
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ORISTANO. «Paghiamo le tasse comunali nella stessa misura degli oristanesi, ma non riceviamo in cambio gli stessi servizi». Gli abitanti di Silì alzano la voce e chiedono al sindaco Andrea Lutzu e alla sua giunta di prestare più attenzione ai problemi e alle esigenze della frazione, che con i suoi 2.300 residenti è la più popolosa di tutte. All’incontro di giovedì pomeriggio nella sala dell’ex Circoscrizione erano poco meno di un centinaio. Tante le richieste e i problemi sollevati.

Il sindaco e gli assessori all’Ambiente Gianfranco Licheri (che è di Silì), ai Lavori pubblici Riccardo Meli e ai Servizi Sociali Gianna De Lorenzo hanno ascoltato e preso qualche impegno, ma hanno anche messo le mani avanti.

«Grandi cose non ne possiamo promettere», ha detto senza mezzi termini l’assessore Gianfranco Licheri spiegando che nel capitolo di Bilancio riservato al suo assessorato ci sono appena 200mila euro. «Sappiamo che non si può fare tutto subito, ma dateci almeno un segnale di buona volontà», hanno replicato i presenti. Qualcosa, in passato, il Comune in realtà ha provato a realizzarla, spendendo anche cifre importanti. I risultati al momento però sono da libro nero delle incompiute e dello spreco. Basta fare quattro passi nella nuova piazza del paese, proprio a fianco della Ex Circoscrizione. È costata 150mila euro, l’impresa ha chiuso il cantiere e se n’è andata, ma non si capisce bene se i lavori siano terminati. Di sicuro, perché chiunque lo può constatare con i propri occhi c’è soltanto che gli arbusti di Santa Maria (tanacetum balsamita) e le piante di leccio e di quercia che dovevano qualificare la piazza sono stati pagati e piantati, ma non sono stati mai innaffiati e ora sono tutti secchi.

«Soldi buttati al vento», ha accusato l’ex presidente della circoscrizione Giuseppe Puddu che ha colto l’occasione per annunciare il proposito di organizzare un referendum tra gli abitanti del paese per dare un nome alla piazza. La sua proposta è di chiamarla Piazza Indipendenza, ma le guerre contro l’Austria non c’entrano. L’indipendenza di cui parla è quella che Silì aveva fino al 1927, quando il regime fascista cancellò il Comune di Silì, e che negli anni scorsi un agguerrito comitato aveva cominciato a rivendicare dovendosi poi arrendere di fronte alle nuove norme.

A fianco della piazza un’altra incompiuta, la nuova ludoteca. Dopo un costoso restauro, sarebbe pronta da almeno tre anni per essere inaugurata, ma il vecchio muro di recinzione del cortile resta in piedi per miracolo e la struttura resta chiusa. Il resto sono problemi e questioni comuni a tutte le frazioni. Strade pericolose, pulizia assente o inadeguata, discariche abusive da bonificare e servizio scuolabus da rivedere.

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