La Nuova Sardegna

Oristano

Truffa delle auto, dissequestrata la concessionaria

di Enrico Carta
Truffa delle auto, dissequestrata la concessionaria

Mogoro, l’inchiesta per i contachilometri taroccati Accolta l’istanza presentata dal titolare, Tonio Orrù

16 settembre 2017
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MOGORO. Le motivazioni ancora non si conoscono, intanto però la concessionaria d’auto di Tonio Orrù è stata dissequestrata. A una settimana dal primo provvedimento che aveva portato il giudice per le indagini preliminari a ordinare la posa dei sigilli, ieri è arrivato un provvedimento di segno opposto che di fatto libera l’attività commerciale che aveva subito pesanti ripercussioni in questi giorni.

Qualche giorno fa, i carabinieri avevano portato con sè il primo provvedimento figlio di un’indagine della procura che aveva svelato una presunta truffa del contachilometro. Secondo gli inquirenti infatti, diverse auto acquistate dalla ditta Tonio Orrù a Ravenna e poi rivendute a Mogoro avevano avuto un’indicazione chilometrica fasulla ovviamente ritoccata verso il basso per far sembrare le auto meno vecchie. Questo avrebbe consentito di acquistarle e rivenderle a un prezzo decisamente concorrenziale. Il problema nacque nel momento in cui l’auto venduta a un cliente subì un guasto. Durante la riparazione saltò fuori la vicenda del contachilometri taroccato e allora vennero avviate le indagini per capire cosa potesse essere accaduto. Secondo i militari ci si trovava di fronte a una truffa di cui anche la concessionaria mogorese era consapevole. Secondo Tonio Orrù e i suoi figli che lo seguono nell’attività quasi quarantennale loro stessi sarebbero stati vittime del raggiro. Sin dal momento del sequestro avevano ribadito di non essersi minimamente resi conto di quanto potesse esser loro accaduto all’atto dell’acquisto delle auto poi rivendute. Nessuno di loro, così hanno affermato anche di fronte a chi indaga, era a conoscenza della presenza di contachilometri taroccati, tanto più che le documentazioni delle auto era ingannevoli e non lasciavano presagire a un’operazione del genere.

Subito dopo la posa dei sigilli, l’avvocato Luigi Porcella aveva presentato un’istanza di dissequestro che ora è stata accolta. Resta da capire il motivo per cui la magistratura sia tornata sui suoi passi restituendo i veicoli, il materiale e il locale che erano bloccati da oltre una settimana.

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