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I divieti non fermano il pubblico sulle tribune

I divieti non fermano il pubblico sulle tribune

ORISTANO. Passato il clamore per l’amichevole col Cagliari annullata, sui destini del Campo Tharros sembra essere entrata nuovamente in funzione la sordina.Eppure la situazione non è cambiata di...

08 ottobre 2017
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ORISTANO. Passato il clamore per l’amichevole col Cagliari annullata, sui destini del Campo Tharros sembra essere entrata nuovamente in funzione la sordina.

Eppure la situazione non è cambiata di molto e ci si trova di fronte a una condizione paradossale per cui esiste un divieto che nessuno è in grado, in condizioni normali, di far rispettare.

È accaduto anche ieri che durante la partita di campionato giocata dai biancorossi oristanesi. La Tharros debuttava in casa contro il Posada (partita vinta per 3-2) e sugli spalti sono arrivati un po’ di spettatori che, teoricamente, sulla tribuna non sarebbero dovuti salire, ma restare in piedi tra la stessa tribuna e la recinzione che delimita il campo di gioco.

Già la settimana scorsa era stati aggirati i divieti e il pubblico, spostati i nastri di plastica bianco e rossi, aveva preso posto in tribuna. Proprio dopo quell’episodio la questura è intervenuta di nuovo, intimando alla società di provvedere «con proprio personale» a far rispettare il divieto di accesso alla tribuna.

La società Tharros, però, come tante altre a questi livelli dilettantistici, non ha del personale proprio o utilizzato per l’occasione formato appositamente per queste occasioni. Si tratterebbe di impiegare i cosiddetti steward che da queste parti sono merce rara. E così anche ieri, dopo qualche manciata di minuti dal fischio d’inizio, il pubblico è salito sulla tribuna senza che nessuno avesse il potere di impedirlo.

È possibile che la cosa abbia qualche conseguenza nei prossimi giorni: si viaggia sul crinale di una situazione non definita, che richiederebbe interventi importanti, probabilmente incompatibili con quelli della burocrazia comunale e con lo stato delle finanze dell’amministrazione.

Insomma, il caso esploso con l’annullamento dell’amichevole del Cagliari (l’incontro era stato cancellato proprio mentre la squadra rossoblù era in viaggio in pullman alla volta di Oristano ed era stata costretta a un inatteso dietrofront per disputare la partitella infrasettimanale a Asseminello) è tutt’altro che risolta.

E le società che utilizzano la struttura del campo Tharros stanno rischiando di incorrere in sanzioni più gravi per l’inadeguatezza di una struttura di cui il Comune dovrebbe garantire la piena agibilità. Si sta lavorando per risolvere i problemi, ma alla luce di quanto sta succedendo ancora oggi, si capisce che il “parere positivo subordinato a prescrizioni” sbandierato il giorno dell’annullamento della partita del Cagliari era in realtà un sono parere negativo. A cui ancora non è stata trovata soluzione.

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