Abusi a Marrubiu, riserva sulla richiesta di scarcerazione
MARRUBIU. Il giudice del riesame si è riservato la decisione sulla richiesta dell’avvocato Gianfranco Siuni che difende il 69enne di Marrubiu arrestato il 25 settembre dai carabinieri perché accusato...
11 ottobre 2017
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MARRUBIU. Il giudice del riesame si è riservato la decisione sulla richiesta dell’avvocato Gianfranco Siuni che difende il 69enne di Marrubiu arrestato il 25 settembre dai carabinieri perché accusato di prostituzione minorile per aver ripetutamente abusato di un ragazzo di diciassette anni.
L’avvocato Siuni ha chiesto la revoca del provvedimento cautelare (l’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Massama) o in subordine gli arresti domiciliari.
Il 69enne era stato arrestato durante un blitz dei carabinieri che l’avevano colto in flagranza di reato, mentre consumava il rapporto con l’adolescente nella sua vigna alla periferia di Marrubiu. Il ragazzo, nel corso di un’audizione protetta con l’assistenza di uno psicologo, aveva raccontato di essere finito in una sorta di meccanismo dal quale non era più riuscito a uscire: le insistenze dell’uomo, i soldi e la prima volta. Poi, sempre secondo il racconto del ragazzo, l’anziano era più volte tornato all’attacco. Aveva ceduto e gli abusi erano proseguiti da luglio sino a settembre.
Dopo l’arresto il 69enne aveva reso delle dichiarazioni spontanee al magistrato: aveva ammesso solo di aver pagato le prestazioni sessuali del ragazzo e di avergli consegnato diverse centinaia di euro che erano quindi una ricompensa non solo per il lavoro in vigna, ma anche per i rapporti che costantemente venivano consumati. Aveva poi aggiunto che nessuna delle prestazioni sessuali era stata ottenuta con la forza o con le minacce. Il pubblico ministero Rossella Spano nell’atto di accusa non fa in effetti cenno a minacce.
L’avvocato Siuni ha chiesto la revoca del provvedimento cautelare (l’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Massama) o in subordine gli arresti domiciliari.
Il 69enne era stato arrestato durante un blitz dei carabinieri che l’avevano colto in flagranza di reato, mentre consumava il rapporto con l’adolescente nella sua vigna alla periferia di Marrubiu. Il ragazzo, nel corso di un’audizione protetta con l’assistenza di uno psicologo, aveva raccontato di essere finito in una sorta di meccanismo dal quale non era più riuscito a uscire: le insistenze dell’uomo, i soldi e la prima volta. Poi, sempre secondo il racconto del ragazzo, l’anziano era più volte tornato all’attacco. Aveva ceduto e gli abusi erano proseguiti da luglio sino a settembre.
Dopo l’arresto il 69enne aveva reso delle dichiarazioni spontanee al magistrato: aveva ammesso solo di aver pagato le prestazioni sessuali del ragazzo e di avergli consegnato diverse centinaia di euro che erano quindi una ricompensa non solo per il lavoro in vigna, ma anche per i rapporti che costantemente venivano consumati. Aveva poi aggiunto che nessuna delle prestazioni sessuali era stata ottenuta con la forza o con le minacce. Il pubblico ministero Rossella Spano nell’atto di accusa non fa in effetti cenno a minacce.
