La Nuova Sardegna

Oristano

In carcere computer in tilt e allarmi impazziti

In carcere computer in tilt e allarmi impazziti

La protesta del sindacato Sappe per la situazione nella struttura di Massama «Penitenziario con 200 operatori e 300 detenuti: serve più manutenzione»

03 novembre 2017
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ORISTANO. Sicurezza a rischio nel carcere di Massama? L’allarme arriva dal sindacato Sappe, dopo l’ennesimo episodio che ha messo in evidenti lacune nella struttura. L’impianto informatico è andato in tilt creando una serie di problemi. Il problema è esploso in tutta la sua gravità lunedì notte quando gli allarmi hanno cominciato a suonare senza sosta per un guasto. La denuncia arriva dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. Spiega il segretario regionale Luca Fais: «Nella notte di lunedì gli allarmi dell'istituto suonavano costantemente rendendo impossibile il servizio dei poliziotti i quali non avevano alcun margine di intervento».

Secondo il sindacato «il servizio di manutenzione è fortemente limitato a uno o due operatori esterni e tutto il resto viene sopperito nei limiti del possibile dai 3 poliziotti addetti alla Manutenzione ordinaria fabbricati. Un penitenziario come quello di Oristano dove sono presenti circa 200 operatori e poco meno di 300 detenuti deve avere una manutenzione efficiente ed un piano di intervento a tutte le ore ed in tutti i giorni della settimana, festivi compresi».

Già in passato c’erano state delle segnalazioni: «È diverso tempo che il Sappe ha segnalato le disfunzioni dei cancelli elettrici, dei sistemi di allarme e delle linee telefoniche, ma nonostante tutto non si sono visti risultati concreti».

Il guasto alla rete informatica sembra essere solo l’ultimo di una serie: «Tutto questo si riperquote sull'ordine e sulla sicurezza dell'istituto di Oristano ma in particolar modo sul personale di polizia penitenziaria che deve sopportare le lamentele e le proteste degli stessi detenuti».

Il Sappe lancia quindi un nuovo allarme: «Ultimamente sono troppe le evasioni che si stanno verificando sul territorio nazionale ed il Sappe non vuole di certo che detta criticità di verifichi anche nei penitenziari sardi. L'Amministrazione penitenziaria deve intervenire immediatamente per mettere in condizione gli istituti di prevenire eventuali criticità, fornendo agli stessi le risorse necessarie e controllando le modalità di intervento».

Una protesta è stata inviata al Ministero. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha dichiarato: «I colleghi di Oristano e della Sardegna hanno tutte le ragioni del mondo: questi sono i problemi veri e reali con i quali i poliziotti penitenziari devono fare i conti tutti i giorni. Ed il Ministero della Giustizia, anziché intervenire concretamente con adeguati stanziamenti, pensa ad altro».

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