La Nuova Sardegna

Oristano

Antiquarium, il regalo per gli 80 anni è una collana di libri

di Roberto Petretto
Antiquarium, il regalo per gli 80 anni è una collana di libri

Il museo festeggerà nel 2018 l’importante compleanno Il Comune ha dato il via libera a un ciclo di pubblicazioni

07 novembre 2017
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ORISTANO. La gelosia, sentimento così tipico degli umani, per quanto ne sappiamo non è prerogativa di statue e reperti archeologici. Se lo fosse quelli, custoditi nell’Antiquarium arborense forse ne proverebbero un po’ nei confronti di quei vicini grossi e un po’ ingombranti dei Giganti di Mont’e Prama. Il museo e persino il sito archeologico da dove sono stati tirati fuori richiamano migliaia di persone. E così, il buon vecchio Antiquarium sembra passar un po’ in second’ordine.

Eppure le collezioni custodite nel palazzo Parpaglia sono sempre degne di nota e importantissime per gli appassionati di archeologia. Tanto che l’amministrazione comunale si prepara a festeggiarne i primi 80 anni di vita, che si celebreranno nel 2018.

La prima iniziativa è la creazione di una collana editoriale di archeologia dal titolo “Antiqvarium Arborense”. La collana, di cui per ora sono previsti i primi due numeri, avrà il compito di illustrare «i materiali e le iniziative di esposizione dell’Antiquarium Arborense e del loro contesto storico, culturale, geografico, topografico e cronologico».

I primi due volumi saranno dedicati alla guida della Mostra “Idoli bugiardi”, che sarà allestita entro l’anno, e alla guida con il catalogo di tutti gli idoli sardo-fenici di Cagliari e di Torino. Ora spetterà al dirigente del settore Programmazione individuare la casa editrice specializzata in archeologia cui affidare la stampa dei primi due volumi.

La casa editrice che si aggiudicherà il lavoro dovrà anche assicurare «la distribuzione dei volumi a livello nazionale e internazionale».

L’Antiquarium arborense sarà presto la nuova casa di una collezione di 150 idoli sardo-fenici falsificati nel secolo XIX. I reperti saranno al centro di una mostra nell’Antiquarium Arborense e ai Musei reali di Torino e quindi, su proposta della Soprintendenza, resteranno all’Antiquarium «come tessera fondamentale della esposizione sulla storia dell’archeologia in Sardegna e nel Mediterraneo».

Ecco quindi che ritorna la centralità di Tharros e dell’Antiquarium nel panorama della storia di questo territorio e della Sardegna, al di là dell’importanza e dell’efficacia mediatica di scoperte come quella dei Giganti di Mont’e Prama.

In 80 anni di storia il museo di Oristano ha svolto un ruolo importante per l’archeologia isolana. «Il Museo civico di Oristano è il più antico della Sardegna - ricorda la presentazione dell’Antiquarium -, essendo stato fondato nel 1938, con il nome di Antiquarium Arborense, cioè museo di Oristano, che nel medioevo è stata la capitale del regno (“giudicato”) Arborense».

Il motivo per il quale proprio a Oristano si istituì un museo archeologico, il terzo dopo i musei universitari di Cagliari e Sassari «risiede nell’eredità morale di Tharros, vantata da Oristano, che divenne sede dell’Arcivescovo e del giudice d’Arborea nel 1070, accogliendo i profughi di Tharros».

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