La Nuova Sardegna

Oristano

Biglietti nominali e varchi la Sartiglia ridisegnata

di Enrico Carta

Le ipotesi sul tavolo e le prime indicazioni in vista del grande evento di febbraio Abbandonata l’idea dei tornelli, quasi certi numero chiuso e accessi identificativi

13 novembre 2017
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ORISTANO. Due persone per metro quadro. Non una di più. La prescrizione è chiara, non muterà e andrà rispettata. Se la questura sembra aver fatto un passo indietro sui tornelli, non sembra intenzionata a recedere sulla questione del numero chiuso anche perché lo impone l’arcifamosa circolare Gabrielli che regola gli accessi alle manifestazioni di pubblico spettacolo. Tutti continuano a parlare di misure antiterrorismo, in realtà l’ambito nel quale si muove il provvedimento è legato ai problemi di sicurezza che si erano verificati durante la trasmissione in piazza San Carlo a Torino della diretta della scorsa finale di Champions League di calcio.

Fatto sta che da allora si è assistito a una rivoluzione copernicana per quanto riguarda l’organizzazione delle manifestazioni e la Sartiglia di quest’anno non farà eccezione per quanto, già negli anni scorsi, le misure di prevenzione di incidenti che riguardassero gli spettatori fossero già state ampliate. Stavolta però, con i riflettori puntati su tutto ciò che prevede la presenza di pubblico, il giro di vite sarà ancora maggiore.

Numero chiuso. Si parte dal numero massimo prestabilito di spettatori che potranno assistere all’evento. La cifra verrà decisa a tavolino in questura attraverso un’operazione molto semplice: si calcola la superficie dell’area deputata a ospitare il pubblico inserendo all’interno di essa due persone per metro quadro. Quindi su uno spazio ipotetico lungo il marciapiede pari a mille metri quadri potranno sostare duemila persone – il calcolo esclude ovviamente i posti a sedere garantiti nelle tribune –. Vien da pensare che questo limiterà inevitabilmente il numero massimo di spettatori a cui sarà consentito di assistere alla manifestazione in piedi. Bisogna insomma scordarsi la calca degli anni passati che rendeva la Sartiglia a suo modo magica. Stavolta non ci sarà bisogno di sgomitare per scegliersi il posto.

Biglietti nominali. Una volta stabilito il numero massimo di persone che possono accedere agli spazi sui percorsi, bisognerà anche trovare il modo per fare sì che quel numero non venga sorpassato. L’idea dei tornelli in stile stadio sembra già tramontata anche perché è facilmente ovviabile. Sul tavolo, con regole ancora tutte da definire, ci sarà l’ipotesi dei varchi di accesso vigilati dalle forze dell’ordine. Queste ultime non hanno certo il calcolatore automatico e allora, con tutta probabilità si arriverà a stabilire l’accesso attraverso biglietti nominali. Questo implica che dovranno essere distribuiti, probabilmente acquistati, in anticipo. Per ora non sono state ipotizzate idee alternative al pagamento anche dei posti in piedi in via Duomo e via Mazzini.

I varchi d’accesso. Va da sé che, se questa dovesse essere la formula finale, dovranno essere istituiti varchi d’accesso dove esibire i biglietti nominali. E qui si pone più di un problema perché si va davvero incontro al rischio di snaturare l’essenza della festa che era fatta di un continuo andirivieni tra le vie del percorso e le altre vie e piazze del centro storico; di momenti in cui si assisteva alla giostra e di altri in cui ci si spostava per fare due chiacchiere o mangiare un boccone. Se si arriverà a stabilire che senza biglietto per il posto in piedi non si accede al percorso, si rischia di vedere prosciugato il numero di spettatori e perdere molto del sapore vero della Sartiglia.

I punti di accesso. Anche i punti di accesso in cui sistemare i varchi andranno ben individuati e studiati. La situazione non è certo semplice. Per arrivare in via Duomo, ad esempio, ci sono molteplici possibilità. Vi si può accedere da piazza Manno, via Angioy, via Crispi, via Eleonora, via De Castro e Piazza Eleonora. Servirebbe un controllo dei biglietti per ognuno di questi punti. La situazione non cambia molto per via Mazzini visto che al percorso della corsa delle pariglie si arriva attraverso Piazza Roma, via Figoli, Vico Mazzini, vico Solferino, via Solferino, vico Garibaldi e piazza Mariano. Domande: una volta passato il varco, lo spettatore a piedi potrebbe poi posizionarsi in qualsiasi altro punto oppure ha dei limiti di movimento ulteriori? Deve sostare nel lato di marciapiede o il biglietto varrà per entrambi i lati della pista? Come si possono inserire nel computo i residenti delle vie indicate ai quali va ovviamente lasciata la libertà di movimento? E gli spettatori che accompagnano il corteo dei cavalieri che si reca verso le vie della giostra avranno a loro volta prescrizioni? Febbraio è lontano, ma forse non così tanto lontano.

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