La Nuova Sardegna

Oristano

Paulilatino a secco, l’acqua distribuita solo 11 ore al giorno

di Maria Antonietta Cossu

Se non dovesse piovere sono certe ulteriori restrizioni Il sindaco: «Pronti a realizzare nuovi pozzi da cui attingere»

24 novembre 2017
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PAULILATINO. A due mesi dalla fine dell’estate la crisi idrica ha raggiunto il livello di allerta. Con la vena principale ai minimi storici l’approvvigionamento dell’acqua potabile è garantito da un unico punto di prelievo e questa circostanza ha costretto il Comune a ridurre da dodici a undici le ore di erogazione giornaliere. L’acqua è distribuita in rete dalle 7 alle 18 e quest’ennesima variazione è causa di ulteriori disagi per i cittadini ancora sprovvisti di autocisterne, una fetta di utenza pari a circa il 40 per cento della popolazione. La minoranza ha sollecitato soluzioni urgenti per superare lo stato di cronicità. «Numerose famiglie lamentano la mancanza di un bene primario come l’acqua e sono state costrette ad acquistare pompe e cisterne, con grandi esborsi economici», hanno rimarcato gli esponenti di Paulilatino che cambia in un’interrogazione. Il gruppo ha anche rimproverato alla maggioranza la tardiva attivazione del pozzo di S’Archinera, oltre a «un evidente mancato costante monitoraggio delle situazioni di criticità che invece sarebbe stato auspicabile dato il ripetersi sistematico del problema», Paola Tolu e compagni reclamano un quadro preciso della situazione relativa all’unico punto di prelievo attivo e chiarimenti sulle cause dei disservizi; inoltre chiedono di sapere in che modo il Comune intenda affrontare il problema sia nell’emergenza che nel lungo periodo al fine di dare un servizio adeguato all’utenza. «La carenza di precipitazioni degli ultimi cinque anni non ha mai consentito alle falde acquifere di riempirsi e nel 2017 ha piovuto solo due volte. La vena di Sa Bubullica si è quasi prosciugata, fortunatamente abbiamo scorte a s’ Archinera che ci consentiranno di andare avanti fino a dicembre», ha dichiarato il consigliere Paolo Cadinu, che ha descritto una situazione drammatica. «Se non pioverà saremo costretti a ulteriori restrizioni e in extremis a ricorrere alle autobotti della protezione civile. Speriamo non sia necessario». Le soluzioni ci sono ma non potranno avere attuazione immediata. «Abbiamo in previsione un nuovo pozzo, due se necessario, e il sito per le trivellazioni è già stato individuato – ha riferito il sindaco Domenico Gallus – ma per questioni di opportunità e di programmazione non interverremo fino a quando non pioverà e non aumenterà il livello delle falde acquifere perché c’è il rischio d’interferire con la portata del pozzo di S’Archinera provocandone lo svuotamento. Intanto la fonte è monitorata quotidianamente e più volte al giorno. Se così non fosse, e se non sospendessimo l’erogazione idrica a seconda del livello delle scorte, avremmo esaurito l’acqua già in estate».

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