La Nuova Sardegna

Oristano

Offese via web, parroco in aula nel 2018

Offese via web, parroco in aula nel 2018

Marrubiu, il 31 gennaio il processo a don Cattide, accusato di aver diffamato il sindaco Santucciu

29 novembre 2017
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ORISTANO. Ancora un rinvio per il processo a carico di don Antonello Cattide, l’ex parroco di Marrubiu, accusato di aver diffuso attraverso i social una lettera diffamatoria con cui si dipingeva un quadretto assai poco edificante della vita del sindaco Andrea Santucciu, di alcuni suoi compagni di avventura politica e persino dei loro familiari. Ieri, il Giudice delle udienze preliminari Silvia Palmas, ha deciso di rinviare al 31 gennaio 2018 l’udienza conclusiva del procedimento a carico del sacerdote che ha scelto di patteggiare. Un rinvio legato all’entità della proposta della cifra per il risarcimento danni, richiesto dalle vittime delle calunnie che si sono costituite parte civile al processo. Il sacerdote patteggerà una sanzione pecuniaria, patteggiamento che, come don Antonello Cattide ha già fatto sapere, sarebbe solo un gesto assimilabile a un sacrificio cristiano per tutelare la Chiesa e il vero autore dello scritto anonimo che aveva turbato la vita politica della cittadina nelle serene notti d’estate facendole diventare ancora più roventi.

Secondo gli avvocati difensori Gianfranco Siuni e Antonella Mugheddu tantissime persone potevano accedere al computer con cui poi è stata scritta la lettera. Lo strumento era nella casa parrocchiale, in un luogo in cui transitavano moltissime persone e non aveva una password per bloccare l’accesso a sconosciuti. Così qualcuno avrebbe approfittato di ciò e ora il sacerdote starebbe mettendo le sue larghe spalle a disposizione del vero autore accollandosi la responsabilità dello scritto diffamatorio e ingiurio. L’elenco dei diffamati è nutrito e oltre a quello di Andrea Santucciu contiene i nomi dell’assessore Doriano Sollai e della figlia Valentina; del capogruppo della maggioranza Gabriele Basciu assieme a quelli di sua moglie Marina Pilloni e dei figli Giacomo e Irene; del consigliere comunale Raffaele Zedda e del giornalista Antonio Pintori.

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