La Nuova Sardegna

Oristano

Tutela delle zone umide, 6 milioni all’Oristanese

Tutela delle zone umide, 6 milioni all’Oristanese

La Regione ha stanziato complessivamente 20 milioni di euro destinati a sei zone L’assessore Paci: oltre la tutela ambientale, sviluppo delle attività produttive

30 novembre 2017
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ORISTANO. Tutti i comuni costieri che si affacciano sul Golfo di Oristano beneficeranno dei 20 milioni di euro che costituiscono la dotazione del piano per la tutela e valorizzazione delle zone umide, (fondi Fsc del Patto per la prende ufficialmente il via con la ripartizione territoriale di 20 milioni di euro di fondi Fsc del Patto per la Sardegna). La destinazione del finanziamento è stata approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci. L’intervento, in sinergia con quelli dell’asssessorato dell’Ambiente già in corso, è una delle politiche speciali all’interno della programmazione territoriale.

I territori interessati sono sei: oltre al golfo di Oristano, il golfo di Palmas e mare interno, golfo di Cagliari e costa da Capoterra a Teulada, Ogliastra e Sarrabus, Baronie e Gallura, golfo dell’Asinara e Nurra.

Per quanto riguarda il Golfo di Oristano, (Montiferru, Sinis e Planargia, Costa del Sinis-Terra dei Giganti; Terralbese e Linas; Fenici) nello specifico vanno 6 milioni. Secondo l’assessore Paci, «Le zone umide sono una grande risorsa della Sardegna e stiamo mettendo in atto una politica complessiva per la loro valorizzazione. Non parliamo solo di tutela ambientale, che pure è prioritaria, ma anche di potenziarne le attività produttive, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro occupata nelle attività economiche e promuovere nuova e qualificata occupazione».

Lo studio che ha individuato i destinatari dei finanziamenti è stato curato dall’Università di Cagliari, in conseguenza alla delibera, adottata nel maggio 2016, che istituiva il Parco regionale delle zone umide nell’ara metropolitana di Cagliari.

«Investiamo sulla capacità di ridurre le pressioni sulle risorse naturali, tutelare coste e paesaggio rurale, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e orientare l’economia in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale. I principi ispiratori della strategia regionale sono quelli di integrazione, tutela, gestione e valorizzazione dei beni comuni, in questo caso quelli ambientali, in tutte le altre politiche attraverso un uso più efficiente delle risorse e una politica di prevenzione più che di risanamento», ha concluso Paci.

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