La Nuova Sardegna

SAN VERO MILIS. Fu diritto di critica esercitato senza sfociare nel reato di diffamazione. Finisce così nel cassetto la denuncia presentata dall’ex sindaco Flavia Adelia Murru e da altri componenti della precedente amministrazione comunale contro l’esponente dell’opposizione in Consiglio, Ivo Serafino Fenu. Tra il marzo e maggio del 2015 il clima in paese si era fatto rovente mentre era in corso la discussione per l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale e del Piano per l’Utilizzo del Litorale. Ivo Serafino Fenu usò la pagina Facebook “Ajò Santeru” per denunciare una situazione di presunto conflitto d’interesse in chi si accingeva ad approvare il Puc e il Pul. I due strumenti urbanistici infatti andavano infatti a occuparsi di terreni o attività riferibili a chi guidava l’amministrazione oppure a parenti stretti.

Ivo Fenu fece riferimento in maniera netta a essi, parlando anche di atti ostili nei suoi confronti e nei confronti di suoi parenti, e si trovò quindi a dover fare i conti con la querela che recava la firma, oltre che dell’ex sindaca, anche di Giuseppe Caria, Ottavio Orrù, Stefano Putzolu e Giorgio Cubadda. Il cammino della denuncia però è stato quasi a senso unico. Dapprima il pubblico ministero Armano Mammone aveva chiesto l’archiviazione, ma ad essa si erano opposti i querelanti per cui il giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello stabilì un supplemento d’indagine. L’esito fu identico e il pubblico ministero reiterò la richiesta di archiviazione spiegando che gli interventi erano motivati da «plausibile fondatezza delle situazioni di conflitto d’interesse degli amministratori locali». La trasformazione di alcuni terreni in aree edificabili giovò all’ex sindaca che vide incrementare il loro valore. A Ivo Fenu fu anche negata la concessione di uno stallo per disabili da destinare alla madre. L’archiviazione è accolta.