La Nuova Sardegna

Oristano

dopo l’addio di angelo medde 

In sei abbandonano la Uil: un mini-esodo dal sindacato

In sei abbandonano la Uil: un mini-esodo dal sindacato

ORISTANO. Per il momento non si può parlare di fuga, ma sono già sei su ventidue, i componenti del consiglio provinciale della Uil ad aver presentato le dimissioni. Gigi Pisu, attualmente del...

06 dicembre 2017
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ORISTANO. Per il momento non si può parlare di fuga, ma sono già sei su ventidue, i componenti del consiglio provinciale della Uil ad aver presentato le dimissioni. Gigi Pisu, attualmente del sindacato pensionati ed ex segretario di categoria dei lavoratori del settore elettrico; Tore Musino, per anni alla guida della categoria dei trasporti; Ciro Vela, ex tesoriere della Uil territoriale; Graziella Lai e Paolo Sanna hanno infatti deciso di seguire la scelta di Angelo Medde che qualche settimana fa ha restituito le deleghe di segretario generale territoriale, ma anche di segretario regionale della Uilpost.

«Siamo sulla stessa posizione di Medde – dicono Gigi Pisu e Tore Musino – continuare a restare con l’attuale dirigenza regionale era impossibile: siamo troppo distanti nella visione del sindacato che in Sardegna fa le stesse cose che contesta al governo: non spende le risorse di cui dispone, com’è avvenuto per i fondi raccolti dopo il ciclone Cleopatra e soprattutto sta operando una politica di abbandono dei territori più disagiati». Non c’è infatti solo la questione dei soldi raccolti attraverso una sottoscrizione pubblica avviata quattro anni fa dopo l’alluvione e poi inspiegabilmente finiti in conti privati in Svizzera ad aver minato i rapporti fra la dirigenza regionale e la Uil oristanese.

Il punto nodale è infatti quello del riordino dell’organizzazione che avverrà col congresso della prossima primavera, che prevede la creazione di una serie di macro aree. Per Oristano significherà la fusione con Nuoro e l’Ogliastra. Il progetto non prevede la cancellazione delle le camere del lavoro dei singoli territori che continueranno ad avere i propri segretari di categoria, ma a livello di rappresentanza, ci sarà un unico eletto per i tre territori in seno al consiglio regionale. «Perderemo di rappresentatività: la voce dei nostri territori sarà zittita. E questo non lo possiamo accettare – dice Tore Musino – tanto è vero che la contrarietà a questo progetto era stata espressa all’unanimità dal Consiglio provinciale della Uil. Ma con questo gruppo dirigente regionale le voci di dissenso vengono isolate e allora ci siamo dimessi». Il malessere pare destinato a crescere con altri addii imminenti. Contrariamente a quanto avvenuto altrove, non ci sarà per ora un travaso verso altri sindacati. «Resteremo iscritti alla Uil almeno fino al prossimo congresso – dicono Gigi Pisu e Tore Musino –. Il nostro modo di interpretare e fare sindacato è lo stesso di quando decidemmo di aderire alla Uil». (m.c.)

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