La Nuova Sardegna

Oristano

Santa Giusta, scarsa sicurezza fermata la nave Lady Bo

La nave Lady Bo bloccata al porto di Oristano
La nave Lady Bo bloccata al porto di Oristano

Operazione della Capitaneria al porto di Oristano. Pericoli per l'equipaggio e per l'ambiente: l'imbarcazione sottoposta a fermo

06 dicembre 2017
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SANTA GIUSTA. Troppe irregolarità, pericoli per la sicurezza delle persone a bordo e per l'ambiente. Così la motonave Lady Bo, unità portarinfuse battente bandiera panamense e con un equipaggio di diciassette componenti di diverse nazionalità, in prevalenza azera e ucraina, è stata bloccata nel porto di Oristano.

E' il risultato di un’ispezione condotta dal team specializzato della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di che ha riscontrato evidenti non conformità relative alla sicurezza della nave.

L’attività è stata portata avanti dagli Ufficiali del nucleo ispettivo "Port State Control" e ha verificato per prima cosa le gravi carenze dell’equipaggio che, nel corso di un’esercitazione dimostrativa, ha evidenziato una mancata familiarità e dimestichezza con le necessarie procedure di sicurezza bordo.

Il controllo ha poi evidenziato il mancato funzionamento di due importanti apparati di sicurezza in sala macchine come il separatore di acquee oleose e l’allarme per eventuali colaggi di combustibile sul motore principale, importantissimo per scongiurare il rischio di incendio a bordo che le alte temperature potrebbero far innescare.

Anche la linea antincendio principale, alcune tubazioni a doppio rivestimento all’interno delle quali scorreva il combustibile per l’alimentazione del motore principale, i generatori di bordo, i sistemi di chiusura e copertura delle stive di bordo, essenziali per evitare l’ingresso in stiva di acqua e per assicurare le previste condizioni di stabilità alla nave, erano in condizioni tali da non garantire la sicurezza.

Nel corso dell’accurata e dettagliata ispezione, inoltre, è stata riscontrata l’errata compilazione del registro degli idrocarburi, sul quale non erano stati annotati la qualità del combustibile imbarcato e i metodi di conferimento degli olii esausti a terra, registrazioni importantissime sotto il profilo ambientale.

A quel punto gli uomini guidati dal comandante Di Nardo per scongiurare qualsiasi pericolo di inquinamento e considerato che la sala macchina è stata trovata in pessime condizioni di pulizia a causa dei numerosi colaggi di olio e acquee oleose dagli apparati di bordo, hanno imposto alla nave di scaricare tutti i residui oleosi a terra prima della partenza.

L’unità mercantile, arrivata ad Oristano dal porto ucraino di Reni per sbarcare una quantità di circa 5.000 tonnellate di farina di semi di girasole in pellets, è stata quindi sottoposta a fermo amministrativo e potrà riprendere la navigazione soltanto dopo aver ripristinato le necessarie condizioni per una sicura navigazione in mare ed esser stata sottoposta ad una nuova visita di controllo da parte del team ispettivo della Guardia Costiera.

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