La Nuova Sardegna

Oristano

Casa Deriu luogo di cultura col “bollino”

Casa Deriu luogo di cultura col “bollino”

Tresnuraghes, per il museo arriva la certificazione regionale concessa solo ad altre 33 strutture

07 dicembre 2017
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TRESNURAGHES. «Questa è una giornata molto importante. il Museo Casa Deriu ha ottenuto il riconoscimento effettivo della Regione». Con queste parole il direttore, Pier Tonio Pinna, ha dato l’annuncio che la struttura aveva ottenuto il riconoscimento regionale che gli permetteva di entrare a far parte dell’Albo regionale degli istituti e luoghi di cultura dell’isola. Un evento di portata eccezionale, considerato che si tratta della prima struttura della Planargia a ottenere questo risultato, e che Casa Deriu è aperto da poco più di un anno.

La procedura d’iscrizione era stata avviata nel 2016 e l’istruttoria si è conclusa la scorsa settimana. «Il provvedimento ha inserito nove nuovi musei nell’Albo regionale degli istituti e luoghi della cultura. Cinque hanno avuto il riconoscimento provvisorio, in quanto carenti di alcuni requisiti, e quattro il riconoscimento effettivo e fra questi c’è nostro museo», sottolineano con soddisfazione i responsabili dell’istituzione culturale. A questo punto, sulla base di una legge regionale del 2013, anche Casa Deriu entra nel Sistema museale della Sardegna. I requisiti richiesti a ciascuna struttura sono legati a standard di qualità molto alti, ispirati ai documenti dell’International Council of Museums e agli Atti ministeriali.

Il Museo ha quindi dovuto rispettare diciassette requisiti minimi racchiusi in otto ambiti che vanno dall’istituzione, alle figure professionali, alle caratteristiche della struttura, ai rapporti con il territorio. «Uno degli standard più difficili da raggiungere – afferma il direttore – è quello legato al personale, per il quale sono richiesti titoli molto specifici che il nostro museo possiede ampiamente. Si tratta di titoli universitari e post universitari legati a una pluriennale esperienza nel campo museale».

Oltre a Pier Tonio Pinna nel museo operano quattro professionisti: la responsabile dei servizi educativi Antonella Unali, l’addetto ai servizi educativi Giovanni Andrea Deriu, il responsabile dell’impiantistica e della sicurezza Cosimo Piras e l’addetta ai servizi di custodia e sorveglianza Claudia Cadoni. «Dal 2013 dei 236 musei sardi, in gran parte finanziati dalla Regione, solo trentatré hanno ottenuto il riconoscimento e di questi solo undici il riconoscimento effettivo. Per la nostra struttura è un traguardo molto importante che speriamo abbia ricadute sul paese e sul territorio».

L’obiettivo a più lunga gitata però è ancora più complesso. Secondo Pier Tonio Pinna infatti il riconoscimento di Casa Deriu può finalmente porre le basi per la creazione di un sistema museale della Planargia. «Anche così si potrà rilanciare il territorio dal punto di vista turistico e culturale, creando un’offerta che preveda un unico prodotto culturale territoriale, diversificato nelle varie offerte ma unitario», conclude il direttore. (al.fa.)

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