La Nuova Sardegna

Oristano

Assalto al centro di diving squarciati due gommoni

di Alessandro Farina
Assalto al centro di diving squarciati due gommoni

Bosa, danno da 50mila euro: in ginocchio una storica azienda di immersioni Si indaga per capire se sia un gesto intimidatorio o l’esito di un raid vandalico

13 dicembre 2017
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BOSA. Due gommoni squarciati e un danno da 50mila euro al Bosa Diving Center. È un semplice per quanto riprovevole atto vandalico o si è di fronte a un grave messaggio intimidatorio? Sono i dubbi dell’indagine dei carabinieri della stazione alle prese con la denuncia presentata dal titolare Vincenzo Piras, che nei giorni scorsi in un terreno privato dove aveva sistemato i grandi gommoni utilizzati per il trasporto dei turisti nelle immersioni estive. Stimato professionista del mare, autore di pubblicazioni scientifiche e da sempre impegnato nella tutela ambientale, ora ha di fronte a sé un gesto che potrebbe mettere a serio rischio la prossima stagione imprenditoriale.

L’episodio è accaduto, probabilmente nottetempo, tra fine novembre e i primi di dicembre, quando qualcuno è entrato in un terreno sulla sponda sinistra del Temo nella zona di Sant’Antonio, dove Vincenzo Piras aveva sistemato come ogni anno i due gommoni che utilizza d’estate per fare da appoggio alle immersioni. «Qualche mattina fa, come faccio periodicamente, sono andato a controllare i gommoni, che l’ultima volta avevo visto integri il 30 novembre e mi sono accorto che sui due da otto metri erano presenti grandi squarci probabilmente causati da una lama» racconta ancora scosso. Al titolare del Bosa Diving Center, una delle prime ditte iscritte all’Albo regionale del turismo subacqueo sin dalla fine degli anni ’80, non è quindi rimasto altro da fare che sporgere denuncia.

I militari coordinati dal luogotenente Gavino Graziano hanno eseguito una serie di rilievi che potranno essere utili all’indagine. «Considerato che opero sempre correttamente, penso più ad un gesto vandalico», afferma Vincenzo Piras, pioniere delle immersioni nella Costa del Grifone, il cui diving è un punto di riferimento che subisce un colpo pesante, forse irreparabile. «I gommoni sono i più grandi che utilizzo. Il danno potrebbe mettere a rischio l’avvio della prossima stagione», afferma preoccupato l’imprenditore che è anche impegnato in attività legate alla tutela ambientale. Il Bosa Diving ha base operativa alla foce del Temo su un’originale casa galleggiante. Da qualche mese l’imprenditore ha poi avviato lavori di riqualificazione di un tratto della sponda sinistra del fiume dove sarà presto operativa una cinquantina di nuovi posti barca.

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