La Nuova Sardegna

Oristano

La giunta non cambia: l’housing sociale va avanti

di Enrico Carta
La giunta non cambia: l’housing sociale va avanti

La zona individuata per il complesso edilizio resta quella di via Lepanto Il sindaco ai comitati: «Uno stop ci farebbe perdere l’intero finanziamento»

17 dicembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Si parte con Oristano Est e ci si mette in marcia senza esagerare con le revisioni. Anche il tanto contestato intervento di via Lepanto si farà. Del resto la macchina era già parcheggiata sotto casa. Bisognava rifarle l’assetto a seconda delle esigenze della nuova guida prima di mettere la benzina per farla finalmente partire. Alla fine è proprio quel che è accaduto perché il grande progetto di recupero della periferia “Oristano Est” adesso ha tutto il carburante per arrivare a destinazione.

Tre giorni fa, dopo aver incontrato il comitato che si oppone all’housing sociale di via Lepanto, la maggioranza si è riunita e ha dato il via libera a una delle parti principali di cui si compone il grande programma di riqualificazione urbana sul quale, attraverso fondi pubblici e privati, pioveranno oltre 54 milioni di euro. Diciassette di questi sono legati al finanziamento principale, quello della Presidenza del Consiglio dei ministri e, come in un gioco di scatole cinesi, a sua volta questa parte del piano di recupero ha nell’housing sociale di via Lepanto l’investimento maggiore. Impegnerà sei milioni e, dopo i colloqui con la società Torre che si occuperà di portare avanti i lavori, il sindaco Andrea Lutzu, gli assessori Federica Pinna e Riccardo Meli hanno chiuso la partita anche con il comitato.

È passata la proposta leggermente rivista, ma il comitato e l’Adiconsum che, più morbidamente rispetto a quanto avessero fatto qualche mese fa di fronte alla giunta Tendas, hanno fatto opposizione, si sono trovati di fronte all’inevitabile decisione di andare avanti. «Non potevamo bloccare questa parte del progetto perché avremmo perso il finanziamento per l’intero programma Oristano Est», ha detto il primo cittadino e così l’investimento immobiliare osteggiato da un gruppo di residenti del quartiere si farà.

Rispetto alla prima versione cambia il numero degli appartamenti che passano da 60 a 45, anche se non è chiaro se ciò significherà meno metri cubi o solo meno appartamenti con una superficie più ampia. Al Comune poi andrà un locale la cui destinazione verrà decisa in seguito. L’intento è quello di farne una sede per associazioni o comunque il punto di riferimento per qualcosa che abbia ricadute positive sul tessuto urbano del quartiere. E ancora, i soldi derivati dall’investimento immobiliare che finiranno nelle casse del Comune per opere di urbanizzazione e infrastrutture. Non è però bastato per sopire la protesta ormai molto limitata rispetto al passato. Salvatore Canu per il Comitato e Giorgio Vargiu per l’Adiconsum hanno invocato il coraggio di fare il passo indietro, ma senza esito. Il rischio di perdere l’intera torta era più che un rischio per cui si procede lungo il tracciato indicato dalla giunta Tendas che si era aggiudicata il finanziamento. A gennaio si firmerà la convenzione e da quel momento Oristano Est sarà costellata di cantieri.

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative