La Nuova Sardegna

Oristano

Ingressi e antidroga 100mila euro in più per fare la Sartiglia

di Enrico Carta
Ingressi e antidroga 100mila euro in più per fare la Sartiglia

La questura chiede un sistema di controllo a distanza L’appello della Fondazione: «Serve un aiuto economico»

18 dicembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Cercasi 100mila euro disperatamente. In altri tempi sarebbero stati spiccioli, adesso sono soldoni per un Comune di dimensioni come quelle oristanesi. Il problema è che, da qualsiasi tasca escano, quei soldi dovranno essere messi al più presto sul tavolo. L’alternativa nemmeno può essere considerata come un’alternativa perché si tratterebbe di non fare la Sartiglia. Qualcosa di impensabile dopo quasi seicento anni. Insomma, siamo nel campo dell’assurdo.

Bisogna invece fare i conti – farli in tutti i sensi – con la realtà e le norme sulla sicurezza che hanno fatto finire la manifestazione più che mai in passato al centro delle attenzioni della Questura. Il giro di vite c’era già stato negli anni passati con le misure antiterrorismo, ma è ormai a tutti palese che le forze dell’ordine e in particolare il questore Giovanni Aliquò non hanno la minima intenzione di concedere deroghe a ciò che le regole impongono anche da prima della Circolare Gabrielli, diventata nel frattempo la madre di tutte le bibbie sulla sicurezza in Italia.

Per mettere in piedi un apparato di sicurezza che soddisfi le esigenze rappresentate dalla Questura ci sarà quindi da mettere mano al portafogli. Non basteranno più i 75mila euro che servivano per allestire i percorsi e i varchi negli anni passati. Fatta salva questa cifra bisognerà aggiungere gli altri 100mila euro che saranno soprattutto generati dal costo per installare un sistema di controllo dell’afflusso di pubblico ai percorsi, per i quali è previsto il numero chiuso. La Questura non si accontenterà di tornelli, braccialetti e biglietti. Vuole invece un modo che consenta di effettuare il conteggio anche a distanza.

La tecnologia viene in soccorso ed è stato suggerito un sistema di videocamere a circuito chiuso – ci sarebbero già in tutte le vie del centro su cui si svolge la storica giostra –, ma la tecnologia ha un prezzo e al momento il preventivo per un controllo a distanza delle persone presenti costa attorno ai 65mila euro. Son soldi, come si usa dire. Parecchi soldi che la Fondazione non ha certo nel suo conto in banca asfittico. Che li possano avere i gremi e l’associazione Cavalieri Sa Sartiglia è pura fantasia e allora non restano che le istituzioni pubbliche. La Regione, per quanto con costante ritardo, versa annualmente il suo contributo come fa per tutte le manifestazioni di altissimo pregio storico e culturale. Sarà disposta ad aumentare il proprio aiuto? Resterebbe, quindi, il Comune. Anche lì non è che si navighi nell’oro, ma a meno di due mesi di distanza dalla giostra qualche segno di vita da palazzo degli Scolopi bisogna pur darlo. Anche pubblicamente.

Ai soldi per il controllo dell’accesso ai percorsi bisogna inoltre aggiungere altre spese minori e quella che, forse, supera i 10mila euro per i test antidroga sui cavalieri, pena l’esclusione di tutti dalla manifestazione. Impensabile che la loro associazione possa affrontare una spesa simile e allora si torna a guardare in direzione della Fondazione da dove il presidente Angelo Bresciani null’altro al momento può fare se non lanciare un appello: «Chiediamo un aiuto anche alla popolazione. Il sostegno morale a questo punto non basta, serve anche quello economico».

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative