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Finanziato il restauro della chiesa campestre

Finanziato il restauro della chiesa campestre

SENEGHE. Ammonta a poco meno di 139 mila euro il finanziamento del restauro dell’antica chiesa campestre, intitolata a Sant’Antonio da Padova. Il tempio cristiano, risalente al 17esimo secolo, venne...

20 dicembre 2017
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SENEGHE. Ammonta a poco meno di 139 mila euro il finanziamento del restauro dell’antica chiesa campestre, intitolata a Sant’Antonio da Padova. Il tempio cristiano, risalente al 17esimo secolo, venne edificato per iniziativa dei sacerdoti Sebastiano Cossa e Giovanni Antonio Dessì, presentava alcune parti lesionate, sconsigliandone l’utilizzo dei fedeli.

Una verifica strutturale effettuata successivamente da un tecnico, commissionata dall’amministrazione comunale in carica, evidenziò alcune crepe nell’arco posto all’ingresso e nella parte centrale della struttura, pertanto, circa due anni fa, la chiesa venne transennata e interdetta al culto.

La notizia del finanziamento di 80mila euro da parte della Regione (a cui si sono aggiunti altri 50 mila messi a disposizione dalla curia oristanese e poco più di 8 mila dal bilancio Comunale) è stata accolta con grande favore dai seneghesi, che a quella chiesa, un tempo campestre ma attualmente inglobata nel paese, tengono in modo particolare, tanto da dedicare una delle feste più importanti e sentite dalla comunità.

«L’appalto – spiega il sindaco Gianni Oggianu – sarà espletato entro questo mese, mentre i lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi dell’anno. Sono previsti due lotti, che comprendono il rifacimento del tetto, interventi di rafforzamento nelle parti lesionate, e un intervento di potenziamento di una parte della fondazione, compromessa dall’infiltrazione dell’impianto radicante di un leccio che si trova a ridosso della parete sud della struttura. Cercheremo di salvare l’albero, magari estirpandolo e ripiantandolo in un altro posto. Sempre che questa operazione possa essere fatta senza compromettere ulteriormente la parete della chiesa».

Nella chiesa intitolata al santo, di Lisbona, le cui spoglie riposano a Padova, realizzata su pianta rettangolare, come scrive Raimondo Pili Deriu nel libro “Seneghe. Vita di un antico borgo rurale”, edito da Carlo Delfino, «cè un solo altare in marmo: quello precedente di legno dorato, è scomparso e ne resta il solo paliotto (il rivestimento che copre la anteriore dell’altare, generalmente realizzata in stoffa preziosa o altro materiale pregiato) e la parte più alta del retablo raffigurante il santo».

Piero Marongiu

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