La Nuova Sardegna

Oristano

Euro contesi tra i meet up: in procura la lite a 5 Stelle

di Enrico Carta
Euro contesi tra i meet up: in procura la lite a 5 Stelle

Un gruppo di attivisti di Polis querela Lucia Tomasi (Oristano in Movimento) Vogliono la restituzione della cassa. La difesa: «Soldi nostri, ennesima calunnia»

05 gennaio 2018
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ORISTANO. Non si erano mai amati tanto, al limite si erano sopportati per un periodo non troppo lungo. Alla fine, il regolamento di conti, dopo post e contropost su Facebook, si sposta in tribunale dove circa un mese fa è stata depositata una denuncia. Proprio nei giorni in cui si va costituendo la truppa dei candidati per le parlamentarie del Movimento 5 Stelle ovvero coloro che ambiscono a un posto nella scheda delle prossime elezioni per Camera e Senato, scoppia il bubbone.

A essere chiamata in causa da una querela è Lucia Tomasi, qualche mese fa in corsa per la candidatura del Movimento alla carica di sindaco e vicina alla parlamentare Emanuela Serra; a chiamarla in causa sono invece attivisti del meet up Polis, l’unico certificato e che, per farla semplice, si può ricondurre ai sostenitori di Patrizia Cadau, a giugno candidata sindaco per i 5 Stelle e oggi consigliera comunale. Ebbene, qualche settimana fa, qualcuno ha presentato la querela alla procura con la quale si accusa l’attivista di essersi impossessata di un piccolo gruzzolo da qualche centinaio di euro che invece gli altri attivisti ritengono appartenga al loro meet up. Per evitare confusione c’è bisogno di ricostruire la vicenda dall’inizio. Si torna indietro a gennaio di un anno fa, quando i due meet up oristanesi sembrano aver finalmente trovato l’accordo per andare uniti alle elezioni comunali che si sarebbero svolte di lì a qualche mese. È in quell’occasione che vengono consegnati i soldi a Lucia Tomasi. Succede però che quasi subito i due meet up si separino al momento della scelta della candidata sindaco e a prevalere è Patrizia Cadau. Di più, il meet up Oristano in Movimento non ottiene la certificazione dai vertici nazionali per quanto continui a svolgere ancora oggi la propria attività. I soldi, dopo alcuni passaggi, arrivano comunque a Lucia Tomasi che, infuriata per la querela, ricostruisce la vicenda: «È stato nello studio dell’avvocato Giacomo Piga. A consegnarmi i soldi fu il cassiere di allora, Giuseppe Puddu, alla presenza di altri attivisti. Sono le somme con cui autofinanziamo le iniziative e sono ancora in cassa. Inoltre non vedo assolutamente per quale motivo li vogliano per sé dal momento che appartenevano proprio al nostro meet up che non è equiparabile a un organismo giuridico. Farò di tutto per chiarire la vicenda e ovviamente non mi fermo al chiarimento. Questo è l’ennesimo atto diffamatorio e calunnioso nei miei confronti. Sono il bersaglio continuo di accuse, ma adesso si è superato il limite».

Intanto i 5 Stelle piazzano le prime quattro candidature oristanesi per le parlamentarie. I nomi di chi partecipa alla competizione per un posto nelle liste del 4 marzo sono quelli di Carlo Puddu, Roberto Mura, Giacomo Piga e Massimo Matta. Potrebbero non essere gli unici.

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