La Nuova Sardegna

Oristano

SENEGHE 

Con San Sebastiano da domani inizia il carnevale

Con San Sebastiano da domani inizia il carnevale

SENEGHE. Mentre in gran parte della Sardegna il carnevale inizia con i festeggiamenti per Sant’Antonio Abate, a Seneghe prende il via il 20 gennaio, giorno dedicato a San Sebastiano. E prosegue...

19 gennaio 2018
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SENEGHE. Mentre in gran parte della Sardegna il carnevale inizia con i festeggiamenti per Sant’Antonio Abate, a Seneghe prende il via il 20 gennaio, giorno dedicato a San Sebastiano. E prosegue tutte le domeniche, il 2 febbraio (giorno della Candelora), il giovedì grasso, il lunedì e il martedì (chiamati “su luinsi e su martisi de coa”).

Una tradizione che si perde nel tempo, la cui memoria, viene rispettata da tutti quelli che, a qualunque titolo, siano organizzatori (“sas fiàntzas” o “sos balladoes”) sono deputati alla perpetuazione della tradizione. I suoni e i colori del carnevale, e segnano il rientro per i seneghesi che vivono altrove, tanto è forte il legame che unisce chi nel paese ci è nato con i propri ricordi e con le persone che non se ne sono mai andate. Quello di Seneghe è un carnevale che non ha riscontro nel resto dell’isola. Per tutta la durata del carnevale i ballerini si dispongono su due file: gli uomini davanti e le donne dietro. Come inizia il Ballo (“su printizipiu de su ballu”) è la donna che, toccando la spalla dell’uomo che gli sta davanti, invita al ballo. Ed è accaduto molte volte nel passato che un uomo, per una qualunque ragione, venisse “saltato” dalla donna. Chi subiva lo “sgarbo” però “su martisi de coa” poteva rendere pan per focaccia alla ballerina che lo aveva ignorato. Infatti, durante “sas andantzas” (su martisi de coa), quando il ritmo del ballo muta, le coppie cambiano: la donna sta ferma nella posizione in cui si trova mentre l’uomo avanza di una posizione. E quando si trova davanti la ballerina che lo aveva “ignorato”, la ignora a sua volta lasciandola senza cavaliere, pertanto, tra i commenti del pubblico che assiste, è costretta a lasciare la piazza. Un’onta definita “crocoriga”, che nel passato ha causato parecchi rancori.

Piero Marongiu

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