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Sfilata dei carri, l'associazione non regge più i costi

di Alessandro Farina
Sfilata dei carri, l'associazione non regge più i costi

BOSA. Puntuali come l’influenza stagionale, le discussioni e le polemiche che si materializzano nel pre e post Karrasegare ‘Osincu viaggiano in perfetto orario anche nell’edizione 2018.Se lo scorso...

21 gennaio 2018
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BOSA. Puntuali come l’influenza stagionale, le discussioni e le polemiche che si materializzano nel pre e post Karrasegare ‘Osincu viaggiano in perfetto orario anche nell’edizione 2018.

Se lo scorso anno a smuovere le acque del confronto era stata la segnalazione fatta da alcuni cittadini che avevano lamentato l’alto volume della musica di gruppi e carri (in particolare sull’acciottolato del Corso nelle ore notturne), questa volta a far discutere sono le pressanti norme di sicurezza imposte in caso di pubbliche manifestazioni agli organizzatori degli eventi da vivere in vie o piazze pubbliche.

In una sorta di mini summit convocato dall’assessore al turismo Alfonso Campus, alla presenza del sindaco Luigi Mastino, del presidente dell’Associazione Karrasegare ‘Osincu Tonio Casula e dei genitori degli alunni e insegnanti delle scuole di Bosa, che animano la sfilata del Giovedì Grasso, i nodi da sciogliere sono quindi emersi in tutta la loro complessità. Si è discusso delle norme più stringenti che riguardano l’utilizzo di carri adatti a ospitare i gruppi mascherati.

Carri che devono rispondere a precise disposizioni in tema di collaudo: «Lo scorso anno mi sono assunto tutte le responsabilità dell’organizzazione di diversi eventi, sfilata del giovedì compresa. Ma in questa edizione, anche perché i fondi necessari la nostra associazione non li ha, ho precisato che il compito del nostro sodalizio sarà esclusivamente quello della promozione di questo tradizionale evento, che tra l’altro è fatto di mascherate spontanee», ha spiegato Tonio Casula, dopo la riunione che si è tenuta nella serata del 19 gennaio.

Sicurezza dei carri allegorici, ma non solo: in ballo c’è dell’altro. Si parla di posizionamento di transenne e contapersone, collaudo dei mezzi da utilizzare in eventuali sfilate, autorizzazioni per la musica all’aperto, collaudo dei palchi, servizio d’ordine, sono insomma incombenze, per responsabilità personale e onere economico, che un gruppo formato da volontari che si autofinanziano non può più gestire in solitaria.

In mezzo c’è il Comune, che cerca di conciliare tutte le esigenze, sull’esempio di quello che, con fatica, stanno facendo molte altre amministrazioni locali: «L’obiettivo dell’amministrazione è quello di aiutare chi organizza manifestazioni, che ha anche l’onere di garantire la sicurezza», sottolinea il sindaco Luigi Mastino.

Se anche però la sfilata del giovedì grasso è “tradizione” aggiunta a Bosa (ai più classici appuntamenti di Gioggia Laldaggiolu o di S’Attittidu e Giolzi il martedì grasso, che non abbisognano di alcun mezzo a trazione meccanica), l’appuntamento viene sentito ormai come irrinunciabile. Un’ulteriore pezzo del mosaico multicolore del carnevale sulle sponde del temo.

Senza contare il ritorno economico per le imprese di servizi, ristorazione e accoglienza.

«Il Comune farà la sua parte - conclude il sindaco Mastino -. L’amministrazione darà quindi un contributo non solo per realizzare le diverse mascherate, ma anche per il collaudo dei carri che hanno dei corpi aggiunti. Quindi genitori o scuola provvederanno in questo senso».
 

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